Messaggio di Medjugorje del 21 luglio 1982

"Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace del mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno"

Messaggio della Madonna di Medjugorje del 21 luglio 1982
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"Madre mia, fiducia mia!". E' preghiera semplice e breve, profonda e traboccante d'amore

"Madre mia". E' il riconoscimento della sua missione: siamo suoi figli a lei affidati dal Salvatore del mondo.
"Madre mia". E' l'esclamazione esultante del bimbo, sicuro, accanto al cuore della Madre di tutte le mamme.
"Madre mia". E' consolante certezza del suo materno accompagnamento.

"Fiducia mia". Oh Maria, sei il volto materno di Dio. In te contemplo la purezza della santità a cui anelo.
"Fiducia mia". Tu conosci i miei bisogni e intervieni. Tu brilli come segno di sicura speranza e di consolazione.
"Fiducia mia". Tu, Madre di Misericordia, mi dischiudi il cammino verso il Regno dei cieli. E quando le difficoltà mettono a dura prova la mia fiducia e la mia speranza, io ripeterò sempre: "Maria: Madre mia, fiducia mia".

Tratto dagli scritti di:
Giuseppe Costanzo -Arcivescovo.
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"La sacra Scrittura è sobria nei confronti di Maria; non bisogna però ingannarsi su questo silenzio. Quando di una creatura si è detto che è Madre di Gesù e che Gesù è Dio, non si può certo aggiungere altro a sua lode e gloria". - C. Charlier -
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Angeli miei, non abbiate paura di nulla perché io vi sono vicina e vi proteggo. Qualunque problema abbiate,chiamatemi ed io verro' subito da voi e vi aiutero' a risolvere le difficolta' nel miglior modo possibile... (Messaggio del 4 Marzo 1982)

giovedì 26 giugno 2014

28 giugno: Festa del Cuore Immacolato di Maria

Oggi si commemora la devozione al Sacro Cuore di Maria e il termine dei primi 5 sabati di riparazione alle offese al cuore di Maria, ed il fatto che ciò avvenga esattamente il giorno dopo la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù non è una coincidenza.
Inffatti, come si dice, dove c'è Gesù c'è Maria e così laddove c'è il Cuore del Figlio c'è quello della Madre.
Ricordiamolo sempre: solo Gesù salva e solo in lui c'è la redenzione dai peccati e la vita eterna, giacché Lui è la Vita eterna. Tuttavia, Maria Santissima, per mezzo del suo cuore di Madre ci può indicare la strada maestra per arrivare al Figlio. Ella non desidera, non brama altro che questo, ovvero che tutti ci riuniamo in un corpo solo nel Cuore di Gesù. Ella altro non vuole che noi tutti ci salviamo, curando la nostra vita attuale, sia nello spirito, per mezzo della vita di grazia, attraverso i sacramenti della Confessione, almeno mensile, e dell' Eucaristia ricevuta nella Santa Messa domenicale, sia  nel corpo, per mezzo delle opere di carità. Il nostro corpo, infatti, tempio, dimora dello Spirito Santo di Dio, se ben "usato" come strumento di santificazione rende gloria a Dio e produce bene infinito per le anime dei nostri fratelli. Ci ricorda San Paolo: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.  Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti" (Rm 12, 1-2.9-18).
In definitiva, onorare il Cuore dilettisimo di Maria non diminuisce affato il nostro amore e la giusta adorazione che si deve, unicamente, a nostro Signore, Gesù Cristo. Al contrario, la Madre nostra dilaterà ancor più il nostro amore verso Dio, perché lo renderà reale, veritiero ed equilibrato corregendo tutte quelle sbavature frutto del peccato connaturato alla fragilità della nostra condizione umana ancora non pienamente inserità nella realtà celeste.
I primi 5 sabati possono essere lo strumento adatto per fortificare la nostra vita e dedicarci con maggiore slancio al compimento di opere che diano gloria a Dio, edifichino il prossimo e attendano alla nostra santificazione.

Sacro Cuore di Maria! Prega per noi. 


I primi 5 sabati del Mese in riparazione alle offese a Cuore Immacolato di Maria

La apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia:
“Gesu’ vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.
Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna!
Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”.
E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo:


A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
E’ questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù.
Per ottenere la promessa del Cuore di Maria si richiedono le seguenti condizioni:
1 – Confessione, fatta entro gli otto giorni precedenti, con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella confessione si dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella confessione seguente.
2 – Comunione, fatta in grazia di Dio con la stessa intenzione della confessione.
3 – La Comunione deve essere fatta nel primo sabato del mese.
4 – La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo.
5 – Recitare la corona del Rosario, almeno la terza parte, con la stessa intenzione della confessione.
6 – Meditazione, per un quarto d’ora fare compagnia alla SS.ma Vergine meditando sui misteri del Rosario.
Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria. 1– Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione. 2 – Contro la sua Verginità. 3– Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini. 4– L’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata. 5 – L’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.
Messaggio del 2 agosto 1983 (Messaggio straordinario-Medjugorje)
Consacratevi al mio Cuore Immacolato. Abbandonatevi totalmente a me ed io vi proteggerò e pregherò lo Spirito Santo perché si effonda su di voi. Invocatelo anche voi.

AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA PER OGNI PRIMO SABATO DEL MESE

Cuore immacolato di Maria, ecco a te dinanzi dei figli, i quali vogliono con il loro affetto riparare alle tante offese a te recate da molti che essendo anch’essi figli tuoi, osano insultarti e oltraggiarti. Noi ti chiediamo perdono per questi poveri peccatori nostri fratelli accecati dall’ignoranza colpevole o della passione, come ti domandiamo perdono anche per le nostre mancanze e ingratitudini, e quale omaggio di riparazione noi crediamo fermamente nella tua eccelsa dignità a altissimi privilegi, in tutti i dogmi che la Chiesa ha proclamato, anche per quelli che non credono.
Ti ringraziamo dei tuoi innumerevoli benefici, per quelli pure che non li riconoscono; confidiamo in te e ti preghiamo anche per quelli che non ti amano, che non hanno fiducia nella tua materna bontà, che a te non ricorrono.
Volentieri accettiamo le sofferenze che il Signore vorrà mandarci, e ti offriamo le nostre preghiere e i nostri sacrifici per la salvezza dei peccatori. Converti tanti tuoi figli prodighi e apri loro, quale sicuro rifugio il tuo Cuore, in modo che essi possano trasformare le antiche ingiurie in tenere benedizioni, l’indifferenza in fervida preghiera, l’odio in amore.
Deh! Fa’ che non abbiamo ad offendere Dio nostro Signore, già tanto offeso. Ottienici, per i tuoi meriti, la grazia di conservarci sempre fedeli a questo spirito di riparazione, e di imitare il tuo Cuore nella purezza della coscienza, nell’umiltà e mansuetudine, nell’amore verso Dio e il prossimo.
Cuore Immacolato di Maria, a te lode, amore, benedizione: prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

ATTO DI CONSACRAZIONE E RIPARAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Vergine santissima e Madre nostra, nel mostrare il tuo Cuore circondato di spine, simbolo delle bestemmie ed ingratitudini con cui gli uomini ripagano le finezze del tuo amore, hai chiesto di consolarti e ripararti.Come figli ti vogliamo amare e consolare sempre, ma specialmente dopo i tuoi materni lamenti, vogliamo riparare il tuo Cuore Addolorato e Immacolato che la cattiveria degli uomini ferisce con le pungenti spine dei loro peccati.
In modo particolare vogliamo riparare le bestemmie proferite contro la tua Immacolata Concezione e la tua Santa Verginità. Molti, purtroppo, negano che tu sei Madre di Dio e non ti vogliono accettare come tenera Madre degli uomini.
Altri, non potendoti oltraggiare direttamente, scaricando la loro collera satanica profanando le tue Sacre Immagini e non mancano coloro che cercano di infondere nei cuori, soprattutto dei bambini innocenti che ti sono tanto cari, l’indifferenza, il disprezzo ed anche l’odio contro di Te.
Vergine santissima, prostrati ai tuoi piedi, esprimiamo la nostra pena e promettiamo di riparare, con i nostri sacrifici, comunioni e preghiere, tanti peccati ed offese di questi tuoi figli ingrati.
Riconoscendo che anche noi non sempre corrispondiamo alle tue predilezioni, né ti amiamo ed onoriamo sufficientemente come Madre nostra, supplichiamo il perdono misericordioso per le nostre colpe e freddezze.
Madre santa, vogliamo ancora chiederti compassione, protezione e benedizioni per gli attivisti atei e i nemici della Chiesa. Riconducili tutti alla vera Chiesa, ovile di salvezza, come hai promesso nelle tue apparizioni a Fatima.
Per quanti sono tuoi figli, per tutte le famiglie e per noi in particolare che ci consacriamo interamente al tuo Cuore Immacolato sii rifugio nelle angustie e tentazioni della Vita; sii cammino per giungere a Dio, unica fonte di pace e di gioia. Amen. Salve Regina..


INTENZIONE
Vergine Santissima, che a Fatima hai rivelato al mondo i tesori di grazie nascosti nella pratica del santo Rosario, infondi nei nostri cuori un grande amore a questa santa devozione, affinché, meditan­do i misteri in esso contenuti, ne raccoglia­mo i frutti e otteniamo la grazia che con questa preghiera ti chiediamo, a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle nostre anime. Così sia.
7 Ave Maria
Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.


PREGHIERA
 
Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te. Deside­riamo la luce che s'irradia dalla tua bontà, il conforto che ci proviene dal tuo Cuore Immacolato, la carità e la pace di cui Tu sei Regina. Ti affidiamo con fiducia le nostre neces­sità perché Tu le soccorra, i nostri dolori perché Tu li lenisca, i nostri mali perché Tu li guarisca, i nostri corpi perché Tu li renda puri, i nostri cuori perché siano colmi d'a­more e di contrizione, e le nostre anime perché con il tuo aiuto si salvino. Ricorda, Madre di bontà, che alle tue pre­ghiere Gesù nulla rifiuta. Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, purezza ai gio­vani, fede e concordia alle famiglie, pace all'umanità. Richiama gli erranti sul retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi e la santa Chiesa di Dio. Maria, ascoltaci e abbi pietà di noi. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Dopo que­sto esilio mostra a noi Gesù, frutto bene­detto del tuo grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.






mercoledì 7 maggio 2014

8 maggio: Supplica alla Madonna del Rosario

Da recitarsi l'8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno.

I. - O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.

Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.

Salve Regina.

II. - È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!

Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

Salve Regina.

III. - Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.

Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.

Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.

Salve Regina.

Chiediamo la benedizione a Maria.

Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.

Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.

Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.

Salve Regina.

(vero testo della Supplica scritta dal beato Bartolo Longo)

lunedì 3 marzo 2014

Lettera per la quaresima 2014 del Santo Padre Francesco

 
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA QUARESIMA 2014
Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9)
 
 
Cari fratelli e sorelle,
in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico?
La grazia di Cristo
Anzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi…». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi. Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22).
Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo – «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E’ questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le «impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb 1,2).
Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29).
È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo.
La nostra testimonianza
Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo.
Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione.
Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera.
Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana.
Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole.
Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca.
Dal Vaticano, 26 dicembre 2013
Festa di Santo Stefano, diacono e primo martire
 

FRANCESCO

lunedì 10 febbraio 2014

11 febbraio: supplica alla Madonna di Lourdes

 
 
 I – Oh Maria, Vergine Immacolata, Madre di Dio, che ti sei degnata
apparire a Lourdes per rianimare la fede del
mondo e attirarlo al tuo divin Figlio nostro Signore Gesù
Cristo; tu che hai scelto per confidente della tua misericordia
un’umile ed innocente fanciulla per insegnare al mondo, rovinato
dalla superbia, tormentato dalla sete di ricchezze e dei
piaceri del senso, nel corso di diciotto apparizioni non hai
cessato con i tuoi sguardi, e con le tue parole di raccomandare
la «preghiera e la penitenza», capaci di piegare il
cielo e disarmare la sua giustizia; Tu, il cui invito commovente,
trasmesso all’universo intero, ha riunito davanti alla Grotta
miracolosa la folla innumerevole dei tuoi figli infermi nel corpo
e nello spirito, o Nostra Signora di Lourdes, eccoci oggi prostrati
ai tuoi piedi con la ferma speranza di ottenere per la tua
potente intercessione le benedizioni e le grazie di Dio.

 Ave Maria….
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
 
II – O Madre di misericordia, rifugio dei peccatori, noi ti invochiamo
nostra avvocata. Sì, lo confessiamo, con i nostri peccati
abbiamo offeso il tuo divin Figlio Gesù, e siamo meritevoli dei più gravi castighi.
Ma tu sul calvario, ai piedi della croce, divenisti la nostra
madre; tu sei l’onnipotente per grazia; tu dunque puoi salvarci.
E noi gementi stendiamo a te supplichevoli le mani implorando
misericordia. Pietà di noi, delle nostre anime, delle
nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici e nemici,
della nostra Patria, della misera Europa, di tutto il mondo;
vinci con le dolci attrattive del tuo amore il cuore dei peccatori.
Possano essi convertirsi e ritornare tuoi figli devoti.
Ottienici da Dio il perdono dei peccati, l’amore alle cristiane
virtù, la grazia della perseveranza finale.
 
Ave Maria
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
 
III – Oh Maria, Consolatrice degli afflitti, noi confidiamo pienamente in
te, ci gettiamo ai tuoi piedi, ci abbandoniamo come figli nelle
braccia della più tenera fra le madri e da te aspettiamo oggi le sospirate grazie.
Dal tuo trono di clemenza, ove siedi regina, volgi lo sguardo
pietoso sopra di noi, su tutte le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, su tutta la Chiesa.
Tu vedi di quante angustie è piena l’anima nostra, quante tristezze
amareggiano la nostra vita! Conforta il nostro dolore,
 asciuga le nostre lacrime, sostienici contro tutti i nemici della
nostra salvezza e contro la nostra debolezza.
Fonte perenne di acqua di vita eterna, guarisci le nostre
infermità spirituali e corporali, rinnova in noi i prodigi del tuo
amore. Soprattutto ottienici le grazie che tu conosci più necessarie all’anima nostra.
Stendi sopra di noi il manto della tua materna protezione,
veglia sopra di noi in vita e specialmente nel punto della nostra morte.
 
Ave Maria
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
 
Richiesta di benedizione a Maria

 Prima di allontanarci da te, un’ultima grazia ti domandiamo,
o Nostra Signora di Lourdes: in questo momento solenne, la
tua materna benedizione. Benedici, o Vegine santa, il sommo
Pontefice; concedi il trionfo della religione e la pace all’umana società.
Benedici il nostro Vescovo, il pastore della nostra Parrocchia,
i Sacerdoti. Benedici in modo speciale i nostri ammalati, la gioventù e i nostri bambini innocenti. Benedici infine tutti i tuoi devoti; concedi il tuo costante amore
e fa che, dopo aver imitato le tue virtù in terra, possiamo
meritare di godere con te l’eterna gloria in cielo.

 Salve Regina
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

venerdì 29 novembre 2013

Novena all’Immacolata Concezione: 29 novembre-7 dicembre.


Novena all’Immacolata Concezione
 




 
 

1. Introduzione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del Tuo amore.

V. Manda il Tuo Spirito, Signore, e tutto sarà ricreato.

R. E rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i fedeli alla piena luce della verità, donaci di
gustare nel medesimo tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo

Nostro Signore. Amen.



2. Orazione iniziale
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato,

attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare. Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza. Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore, Ti supplico di farmi ottenere … (indicare la grazia spirituale o materiale). Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima, fammi avere quello che sia più conforme a entrambi.
Amen!


3. Orazione del giorno


 
Primo Giorno




O Immacolata Concezione, questo dolce nome m’invita ad avere fiducia in Te, mi porta
conforto e fortifica la mia Fede. Maria, Madre mia, ho totale fiducia nella Tua potente
intercessione presso il Signore e Ti chiedo di aiutarmi a conservare sempre accesa in
mezzo al mondo la fiamma della Fede, che ho ricevuto nel Battesimo. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Secondo Giorno

O Immacolata Concezione, Tu più di qualunque altra creatura, conosci le mie debolezze
e viltà. O Maria, aiutami a resistere alle tentazioni e Ti prego oggi in modo particolare
per tutti quelli che soffrono nello spirito, nel cuore e nel corpo. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Terzo Giorno

O Immacolata Concezione, Tu hai voluto, a Lourdes e a Fatima, indicarmi l’importanza e
l’efficacia della preghiera e del sacrificio, contribuendo all’opera di salvezza delle anime.
Dammi oggi una sete ardente di preghiera e sacrificio per amore delle anime più bisognose. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre
Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Quarto Giorno

O Immacolata Concezione, Madre mia, prendimi per mano, conducimi a Gesù, per
scoprire, ascoltare e comprendere senza deformazione e in tutta purezza, verità e
chiarezza, la Parola di salvezza, così come il Tuo Divino Figlio l’ha rivelata. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!


 
Quinto Giorno




O Immacolata Concezione, Salute degli infermi, che guarisci i malati, prega per loro e
intercedi per me. O Madre mia, sai bene che inciampo e molte volte cado. Aiutami ad
alzarmi dalle mie cadute e a continuare il mio cammino, confidando nella tua materna
sollecitudine. Ti affido oggi specialmente i malati e i disperati. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Sesto Giorno

O Immacolata Concezione, insegnami a vivere tutti i momenti della mia vita alla
presenza di Dio e ad elevare i miei pensieri, il mio cuore e la mia anima al Padre, al
Figlio e allo Spirito Santo. Ti chiedo specialmente che Tu interceda con il Tuo potere e
con il Tuo amore materno per la Santa Chiesa, per il Santo Padre e per tutti i pastori.
Che tutti siano una cosa sola! Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal
Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta).
Amen!


Settimo Giorno

O Immacolata Concezione, Ti chiediamo, oggi, con la semplicità dei bambini che,
distaccati dai beni materiali e rassegnati alle sofferenze, camminiamo guidati dalla
pratica delle Beatitudini verso il Regno del Cielo. Così, Madre mia, potremo già su questa
terra cominciare a conoscere la gioia celeste e cantare, con Te: Magnificat. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Ottavo Giorno

O Immacolata Concezione, Consolatrice degli afflitti, guarda le mie sofferenze e i miei
dolori. Sii Colei che rimane sempre con me, anche quando i miei occhi si chiuderanno a
questa terra ed io mi presenterò al Tuo Divino Figlio. Madre mia, custodiscimi sempre al
Tuo fianco e stringimi vicino al Tuo cuore, perché è all’ombra della Croce che sono
diventato Tuo Figlio. Vergine Maria, aumenta giorno per giorno il mio amore verso di Te
ed il Tuo Divino Figlio. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro
Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!




Nono Giorno

O Immacolata Concezione, Madre mia, nel vuoto e, molte volte, nell’oscurità della mia
vita, nell’oscurità del mondo moderno nel quale il male è potente, Ti supplico, portaci
speranza e restaura la Nostra fiducia. Intercedi per me presso Tuo Figlio misericordioso,
chiedendoGli il Suo perdono per le mie colpe e per quelle di tutta l’umanità. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



4. Preghiere e Orazione finale

Recitare un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria.


O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!




O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna dimora e, in previsione della morte di Lui, l'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi, per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il

Nostro Signore Gesù Cristo. Così sia!


mercoledì 20 novembre 2013

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Apparizione della Madonna a Rue du Bac
- Nella notte tra il 18 ed il 19 luglio 1830 -medaglia miracolosa
La Madonna a Santa Caterina Labourè presso la Rue du Bac a Parigi (Francia - 1830):
Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia... ".
Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa rispose:
"Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano".
Pertanto è bene portare la medaglia e pregare la Madonna, chiedendo grazie soprattutto spirituali!

A Medjugorje la Regina della Pace ha nominato la medaglia miracolosa in un messaggio dato a Marija presso la Croce blu il 27 Novembre del 1989.

La Vergine Maria le disse: "Desidero che in questi giorni preghiate in modo particolare per la salvezza delle anime. Oggi è il giorno della Medaglia Miracolosa e desidero che preghiate in particolare per la salvezza di tutti coloro che portano la Medaglia. Desidero che la diffondiate e la portiate perché si salvi un gran numero di anime, ma in particolare desidero che preghiate".
Portiamo la medaglia della Vergine, meglio se al collo, come sigillo e segno di umile e fiducioso affidamento a Lei (Mediatrice di tutte le grazie) che ci permetterà di consacrarci meglio a Cristo per mezzo di Maria. Un'ultima cosa molto importante: preghiamoLa con fede, se non preghiamo non chiediamo, e se non chiediamo non possiamo ricevere le grazie (materiali e spirituali, quest'ultime sono le più importanti). Chiediamo non tanto le grazie materiali, ma la salvezza delle anime, compresa la nostra. Non sottovalutiamo questo aspetto importantissimo. Al resto ci penserà Maria con Suo Figlio Gesù!
 
NOVENA ALLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Iniziare la novena giornaliera con :
1 Segno della croce
2 Atto di contrizione : Mio buon Gesù che per me sei morto sulla croce,abbi pietà di me,perdona i miei peccati e dammi la grazia di non peccare mai più.
3 Lettura del giorno
4 Supplica alla Madonna


NOVENA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA: preghiera da ripetersi nei nove giorni precedenti la ricorrenza della Medaglia del 27 novembre (esattamente dal 18 al 26 novembre)
O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a piet àdalle nostre miserie scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per stornare da noi i castighi di Dio e ottenerci le Sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazie che ti domandiamo. Salve Regina; O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa che quale rimedio a tanti mali materiali e spirituali che ci affliggono, ci hai portato la tua Medaglia affinch éfosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera. Salve Regina; O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avessero invocata con la giaculatoria da te insegnata; ecco, o Madre, noi pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, le grazie di cui abbiamo bisogno. Salve Regina; O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!

sabato 12 ottobre 2013

Padre Livio: il mese di Ottobre, mese del Santo Rosario.

Cari amici,

il mese di Ottobre ci invita a rinnovare la recita del Santo Rosario.

Riceviamo dalle mani della Madre la corona del Rosario: il Rosario è una scuola di preghiera, il Rosario è una scuola di fede!” ci ha ricordato Papa Francesco.

La Regina della Pace, in questa Sua lunga presenza in mezzo a noi, è stata infaticabile nello spronarci alla preghiera, in particolare a recitare il Santo Rosario:
“La corona del Rosario non è un ornamento per la casa, come spesso ci si limita a considerarla. La corona è un aiuto a pregare”.
“Pregate il Rosario tutte le sere in famiglia”.
“Questo è il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me.”
 
“Il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia”.
“Vi esorto a invitare tutti alla preghiera del Rosario. Con il Rosario vincerete tutti gli ostacoli che satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa cattolica. Voi tutti, sacerdoti, recitate il Rosario, date spazio al Rosario.”
 
“Rivestitevi dell’armatura contro satana e vincetelo con il Rosario in mano”.
“La corona del Rosario sia sempre nelle vostre mani, come segno per  satana che appartenete a me”.
 
“Afferrate il Rosario; solo il Rosario può fare miracoli nel mondo e nella vostra vita”.
“Invito tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Figlioli, il Rosario mi è particolarmente caro".
“Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il Rosario e pregate”.

venerdì 6 settembre 2013

Racconti da Medugorje terra di Pace.

 
ll mio viaggio in questa terra di pace si è concluso il 3 settembre scorso e solo da poche ore comprendo la grandezza dell’incontro con la Regina della Pace: Maria, Madre di Dio. È un’immersione in un ordine soprannaturale, è una fusione con un clima di pace che pervade l’anima, il cuore e la mente. Potrei dire: un anticipo di paradiso! Ogni figlio di Dio è impegnato in una continua relazione di preghiera con il Signore al punto che non pregare rappresenta una mancata occasione di sperimentare la presenza di Cristo nella propria esistenza e un’anomalia essa stessa. Il paradosso? Se nelle nostre vite caotiche, disordinate, in affanno per qualunque situazione la preghiera è un’eccezione, nella terra della Regina della Pace è la regola. Non v’è azione liturgica o umana che non trovi il suo fondamento nella preghiera, ovvero in quell’intreccio d’amore che solo il colloquio con il Creatore può donare. Questa è la forza di Medugorje: la preghiera!
 
La Santa Madre Chiesa, a tempo debito, esaminerà non già e non solo le apparizioni e gli aspetti fenomenologico-mistici dei veggenti o delle esperienze atmosferiche (simili a quelle verificatesi a Fatima), ma l’elemento che contraddistingue qualunque autentica e veritiera esperienza con Dio Padre: la conversione del cuore. Essa nasce dall’incontro con La Verità (Cristo) che se accolta nella sua integrità e senza sottrazioni alla verità stessa (cosa che accade nelle professioni eretiche) rende liberi, liberi di amare il Signore perché Egli stesso ha donato veridicità e quindi libertà all’esistenza. Se ci si lascia amare da Dio, si dev’essere disposti ad investire tutto il proprio essere e mettere a nudo tutto ciò che è nel fondo dell’esistenza, specie ciò che tacciamo per vergogna o mancanza di coraggio. Messa così nelle mani di Gesù, per l’intercessione di Colei che della pace né è La Promotrice, la vita perde la sua strumentale connotazione di insieme d’esperienza quanto più forti o particolari possibili in grado di dare senso e significato al tempo, senza, al contrario, permettere di affrontare ciò che appesantisce il cuore rendendo il quotidiano una continua rincorsa per combattere l’insoddisfazione, la depressione, la mancanza di pace!
 
Ecco cos’è Medugorje: Maria indica Gesù come il Re della Pace. Sussurra ad ognuno dei suoi figli di correre verso l’unica Via, Verità e Vita perché, come Cristo Stesso ci insegna: “Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. (Gv 14, 6. 15,5). Dunque, Medugorje non è affatto un luogo mariano, ma Il Tempio di Dio, Signore della Pace, in un tempo di guerre: territoriali, relazionali e spirituali. Se di luogo mariano si vuol parlare lo si deve fare nell’ottica espressiva: “Ad Jesum per Mariam”, cioè a Gesù attraverso Maria. La stessa preghiera del Santo Rosario è una preghiera mariana solo ed esclusivamente nell’ottica analizzata poco sopra, ma è teologicamente definibile come uno strumento contemplativo della vita di Cristo Gesù.
In definitiva la garanzia d’essere innanzi ad un luogo in cui appare la Vergine Santa non sono le apparizioni, i 10 segreti, i movimenti atmosferici: affatto! La certezza deriva dai cuori che si riconciliano con Dio-Trinità e in relazione a ciò le oceaniche file ai confessionali, le interminabili “code” per ricevere l’eucaristia e la riappacificazione con sé stessi e il prossimo. Questa è Medugorje, terra di pace. Amen!

mercoledì 14 agosto 2013

15 agosto: Assunzione della Beata sempre Vergine Maria.

Di Piero Bargellini
 
 
Maria compare per l'ultima volta negli scritti del Nuovo Testamento nel primo capitolo degli Atti: Ella è in mezzo agli apostoli, in orazione nel cenacolo, in attesa della discesa dello Spirito Santo. Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l'abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine "dormizione" è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria. Questa celebrazione venne decretata per l'Oriente nel VII secolo con un decreto dell'imperatore bizantino Maurizio. Nello stesso secolo la festa della Dormizione viene introdotta anche a Roma da un papa orientale, Sergio I. Ma trascorse un altro secolo prima che il termine "dormizione" cedesse il posto a quello più esplicito di "assunzione".
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L'unione definitiva, spirituale e corporea, dell'uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.
Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura, nel cosiddetto "Protoevangelo", contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù. Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell'amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l'assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.
 
La Regina della pace a Medjugorje ha risposto all'interrogativo con queste precise parole: "Mi chiedete della mia Assunzione. Sappiate che sono salita al cielo prima della morte" (15 Agosto 1981).