Messaggio di Medjugorje del 21 luglio 1982

"Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace del mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno"

Messaggio della Madonna di Medjugorje del 21 luglio 1982
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"Madre mia, fiducia mia!". E' preghiera semplice e breve, profonda e traboccante d'amore

"Madre mia". E' il riconoscimento della sua missione: siamo suoi figli a lei affidati dal Salvatore del mondo.
"Madre mia". E' l'esclamazione esultante del bimbo, sicuro, accanto al cuore della Madre di tutte le mamme.
"Madre mia". E' consolante certezza del suo materno accompagnamento.

"Fiducia mia". Oh Maria, sei il volto materno di Dio. In te contemplo la purezza della santità a cui anelo.
"Fiducia mia". Tu conosci i miei bisogni e intervieni. Tu brilli come segno di sicura speranza e di consolazione.
"Fiducia mia". Tu, Madre di Misericordia, mi dischiudi il cammino verso il Regno dei cieli. E quando le difficoltà mettono a dura prova la mia fiducia e la mia speranza, io ripeterò sempre: "Maria: Madre mia, fiducia mia".

Tratto dagli scritti di:
Giuseppe Costanzo -Arcivescovo.
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"La sacra Scrittura è sobria nei confronti di Maria; non bisogna però ingannarsi su questo silenzio. Quando di una creatura si è detto che è Madre di Gesù e che Gesù è Dio, non si può certo aggiungere altro a sua lode e gloria". - C. Charlier -
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Angeli miei, non abbiate paura di nulla perché io vi sono vicina e vi proteggo. Qualunque problema abbiate,chiamatemi ed io verro' subito da voi e vi aiutero' a risolvere le difficolta' nel miglior modo possibile... (Messaggio del 4 Marzo 1982)

lunedì 17 dicembre 2012

Il Cuore Immacolato di Maria: il fuoco d’amore che ha distrutto il peccato

 
Onorare il Cuore della Madre di Dio non è sterile devozionismo. Raccogliersi in preghiere al cospetto della Vergine Immacolata, non è idolatria. Rifugiarsi sotto il suo manto nei pericoli e nelle necessità, non toglie nulla alla fede in Cristo Gesù nostro salvatore. Perché? Perché dove c’è Maria c’è Gesù e viceversa.
Poteva nascere il Redentore senza il fiat di Maria, umile ragazza di Nazareth? Certamente, no! Difatti, dall’istante in cui fu pronunciato quel Si l’umanità è stata sottratta alla morte del peccato, per mezzo della fede totale ed incondizionata di una fanciulla poco più che sedicenne: Maria, La Madre di Dio. Ella senza esitazioni di sorta, rispose al saluto dell’Arcangelo Gabriele con parole di completa disponibilità al piano divino:  Ecco
la  serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola[1]”.
Al riguardo, recita l’inno introduttivo delle Lodi Mattutine preso dal Comune della beata Vergine Maria dalla Liturgia delle ore: “La gioia che Eva ci tolse ci rendi nel tuo Figlio e dischiudi il cammino verso il regno dei cieli. Sei la via della pace, sei la porta regale: ti acclamino le genti redente dal tuo Figlio
È proprio così: Maria nulla sottrae a Gesù perché semplicemente è la via che a Lui ci conduce, è la porta che una volta spalancata ci consente di immergerci nella sconfinata misericordia del Cuore di Cristo salvatore. Ecco perché nell'Exultet, canto liturgico che viene intonato nella solenne Veglia Pasquale
da un diacono o un cantore con il quale si proclama la vittoria della Luce (Cristo) sulle tenebre (satana), a ben ragione viene annunciato: “Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore”. Ma chi collaborò affinché Iddio Padre ci potesse donare il Redentore e così far divenire davvero propizia la colpa di Adamo e mutare la sorte di Eva? Maria, La Madre di Dio. Dunque, non temiamo di amare la Vergine Immacolata con tutte le nostre forze; non pensiamo di offuscare Cristo venerando Maria. È per suo mezzo che ci è stato donato il Salvatore, ed è per i meriti del suo Cuore Immacolato che Iddio trionferà sul male: satana, l’accusatore. Chi ama Maria, ama Gesù senza possibilità di sminuire la centralità di Cristo stesso nella Santa Madre Chiesa, ma al contrario grazie alla Madonna, Gesù è ancor più glorificato ed esaltato giacché le nostre lodi, i nostri inni, cantici e le nostre suppliche sono purificate dalla sua possente intercessione. Ella è sempre presente laddove c’è il Figlio; in ogni adorazione eucaristica è li presente in mezzo al popolo santo di Dio ad adorare con noi e per noi, il suo Figlio e Signore Gesù.
In questo tripudio d’amore filiale, riversato sull’umanità tutta per la sua liberazione, svetta mirabile e incandescente d’amore il Cuore della Madre che arde incessantemente per chiedere per noi ogni bene e scacciare ogni male.
In questo piano di salvezza predisposto da Dio, il Cuore della Vergine ha un ruolo fondamentale e le apparizione di Fatima ne sono la testimonianza. La Somma Madre attraverso il messaggio (diviso in tre parti) rivelato ai tre pastorelli (Francisco, Giacinta e Lucia) ci ha indirizzato sulla via della redenzione scuotendoci: 
I.       sulla realtà terrificante dell’inferno (e dunque confermando la sua esistenza per gli scettici di ogni tempo). Ci racconta Suor Lucia (uno dei tre pastorelli): “La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento”.
II.      Sulla necessità di consacrare il mondo intero e le nostre singole vite al suo Cuore Immacolato, che sarà accompagnato dall’istituzione dei primi cinque sabati, mediante sante comunioni riparatrici. Infatti accadde che dopo la morte della cugina, Giacinta, Lucia decise di abbandonare Fatima per studiare e seguire la vita consacrata. Il 17 giugno 1921 entrò nel collegio cattolico di Vilar (Oporto) diretto dalle religiose di Santa Dorotea e nel 1925, a diciotto anni, entrò in convento a Pontevedra, in Spagna. Qui, il 10 dicembre, ricevette una nuova apparizione della Madonna che le comunicò la sua “Grande Promessa”, la comunione riparatrice nei primi cinque sabati del mese:"Guarda figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con bestemmie e ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarmi, e dì che tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la santa Comunione, reciteranno un rosario e Mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i quindici misteri del Rosario con l'intenzione di alleviare la mia pena, Io prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza di queste anime”. Al riguardo del perché i sabati dovessero essere cinque, un confessore di Lucia le chiese la motivazione. Lucia lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria:
1.     Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione.
2.     Contro la sua Verginità.
3.     Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.
4.     L'opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l'indifferenza, il disprezzo e perfino l'odio contro questa Madre Immacolata.
5.     L'opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre”.
III.           Sull’ulteriore e improcrastinabile necessità di fare penitenza e di donare la vita come hanno fatto i martiri della Chiesa cattolica, sull’esempio di Gesù Cristo, che grazie al loro sangue hanno reso feconda la vigna del Signore.
A conclusione di questa breve ed inadeguata riflessione sulla Madre di Dio, mi pare opportuno trascrivere alcune parole di Sant’Antonio Maria Claret vescovo, su come deve comportarsi un figlio devoto al Cuore Immacolato di Maria. Scrive il santo prelato: “Io dico a me stesso: il figlio del Cuore Immacolato di Maria è una persona che arde di carità e dovunque passa brucia. Si dà da fare con tutte le forze per infiammare gli uomini con il fuoco dell’amore divino. Non si lascia distogliere da nulla, gode delle privazioni, affronta le fatiche, abbraccia i travagli, si rallegra delle calunnie, è felice nei tormenti. A null’altro pensa se non come seguire Gesù Cristo e imitarlo nella preghiera, nella fatica, nella sopportazione e nel cercare sempre e solo la gloria di Dio e la salvezza delle anime”.
Che Maria Santissima per mezzo del suo Cuore Immacolata interceda per noi e ci porti per mano alla Gerusalemme celeste: Gesù Cristo morto e risorto per noi.
 
Dario Vivis
CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Invocando il Tuo patrocinio e contemplando il mistero della Tua Immacolata Concezione, o Madre Santa e dolcissima, io, (………) intendo consacrare la mi vita  sotto la protezione specialissima del Tuo Cuore Immacolato. Io dal canto mio, supplicando la Tua materna benedizione, mi prefiggo di lavorare per diffondere, quanto meglio potrò, l'onore a Dio e la devozione al Tuo Sacratissimo Cuore.
Ti prego, dunque, Madre e Vergine amorosissima, Sede della Sapienza, Rifugio dei Peccatori, Regina della Pace, di accettare come mio dono tutto ciò che sono, la mia volontà e la mia esistenza, custodendola con la Tua grazie e con l’amore del Tuo Cuore Santo e Immacolato.
Regina del Cielo e della Terra, degli Angeli e dei Santi, proteggi me e accompagnami nelle fatiche di ogni giorno, affinché tutto quanto io compia sia per la lode e la gloria di nostro Signore Gesù Cristo, per il bene delle anime e la mia santificazione.
Madre di Misericordia libera da ogni male noi poveri peccatori che a Te ricorriamo con amore di figli!
Totus tuus ego sum, Maria, et omnia mea tua sunt!
Amen!
 
1 Padre nostro
1Ave Maria
1 Gloria


[1] Lc 1, 38.

domenica 2 dicembre 2012

Padre Livio: la forza della preghiera


Cari amici,

le grandi decisioni della vita vengono prese durante la preghiera. Nella preghiera infatti Dio ci illumina con la sua luce e ci fa conoscere la sua volontà.

Nella preghiera Dio ci dà la forza per decidere con generosità e coraggio le cose giuste da fare.

Nella preghiera scopriamo le insidie dell'ingannatore che ci attira sulla via del male.

Anche le piccole decisioni quotidiane vanno prese nella luce della preghiera. La giornata ci appare come un compito che Dio affida alla nostra responsabilità, perchè lo eseguiamo con perfezione.


Quando apri il cuore alla preghiera sei in grado di prendere le decisioni più audaci, che ti elevano a volo d'aquila nell'alto dei cieli.

Solo nella preghiera ti decidi per Dio, per la conversione e per la santità. Con la preghiera tutto ti è possibile.
1 Padre nostro
1 Ave Maria
1Gloria al Padre

giovedì 29 novembre 2012

Novena all’Immacolata Concezione



Novena all’Immacolata Concezione
 

 
 

1. Introduzione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del Tuo amore.

V. Manda il Tuo Spirito, Signore, e tutto sarà ricreato.

R. E rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i fedeli alla piena luce della verità, donaci di
gustare nel medesimo tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo

Nostro Signore. Amen.



2. Orazione iniziale
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato,
attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare. Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza. Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore, Ti supplico di farmi ottenere … (indicare la grazia spirituale o materiale). Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima, fammi avere quello che sia più conforme a entrambi.
Amen!


3. Orazione del giorno


 
Primo Giorno



O Immacolata Concezione, questo dolce nome m’invita ad avere fiducia in Te, mi porta
conforto e fortifica la mia Fede. Maria, Madre mia, ho totale fiducia nella Tua potente
intercessione presso il Signore e Ti chiedo di aiutarmi a conservare sempre accesa in
mezzo al mondo la fiamma della Fede, che ho ricevuto nel Battesimo. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Secondo Giorno

O Immacolata Concezione, Tu più di qualunque altra creatura, conosci le mie debolezze
e viltà. O Maria, aiutami a resistere alle tentazioni e Ti prego oggi in modo particolare
per tutti quelli che soffrono nello spirito, nel cuore e nel corpo. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Terzo Giorno

O Immacolata Concezione, Tu hai voluto, a Lourdes e a Fatima, indicarmi l’importanza e
l’efficacia della preghiera e del sacrificio, contribuendo all’opera di salvezza delle anime.
Dammi oggi una sete ardente di preghiera e sacrificio per amore delle anime più bisognose. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre
Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Quarto Giorno

O Immacolata Concezione, Madre mia, prendimi per mano, conducimi a Gesù, per
scoprire, ascoltare e comprendere senza deformazione e in tutta purezza, verità e
chiarezza, la Parola di salvezza, così come il Tuo Divino Figlio l’ha rivelata. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!


 
Quinto Giorno

O Immacolata Concezione, Salute degli infermi, che guarisci i malati, prega per loro e
intercedi per me. O Madre mia, sai bene che inciampo e molte volte cado. Aiutami ad
alzarmi dalle mie cadute e a continuare il mio cammino, confidando nella tua materna
sollecitudine. Ti affido oggi specialmente i malati e i disperati. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Sesto Giorno

O Immacolata Concezione, insegnami a vivere tutti i momenti della mia vita alla
presenza di Dio e ad elevare i miei pensieri, il mio cuore e la mia anima al Padre, al
Figlio e allo Spirito Santo. Ti chiedo specialmente che Tu interceda con il Tuo potere e
con il Tuo amore materno per la Santa Chiesa, per il Santo Padre e per tutti i pastori.
Che tutti siano una cosa sola! Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal
Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta).
Amen!


Settimo Giorno

O Immacolata Concezione, Ti chiediamo, oggi, con la semplicità dei bambini che,
distaccati dai beni materiali e rassegnati alle sofferenze, camminiamo guidati dalla
pratica delle Beatitudini verso il Regno del Cielo. Così, Madre mia, potremo già su questa
terra cominciare a conoscere la gioia celeste e cantare, con Te: Magnificat. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Ottavo Giorno

O Immacolata Concezione, Consolatrice degli afflitti, guarda le mie sofferenze e i miei
dolori. Sii Colei che rimane sempre con me, anche quando i miei occhi si chiuderanno a
questa terra ed io mi presenterò al Tuo Divino Figlio. Madre mia, custodiscimi sempre al
Tuo fianco e stringimi vicino al Tuo cuore, perché è all’ombra della Croce che sono
diventato Tuo Figlio. Vergine Maria, aumenta giorno per giorno il mio amore verso di Te
ed il Tuo Divino Figlio. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro
Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!




Nono Giorno

O Immacolata Concezione, Madre mia, nel vuoto e, molte volte, nell’oscurità della mia
vita, nell’oscurità del mondo moderno nel quale il male è potente, Ti supplico, portaci
speranza e restaura la Nostra fiducia. Intercedi per me presso Tuo Figlio misericordioso,
chiedendoGli il Suo perdono per le mie colpe e per quelle di tutta l’umanità. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



4. Preghiere e Orazione finale

Recitare un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria.


O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!

O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna dimora e, in previsione della morte di Lui, l'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi, per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il

Nostro Signore Gesù Cristo. Così sia!

martedì 27 novembre 2012

Supplica alla Vergine della Medaglia Miracolosa

Beata Vergine della Medaglia Miracolosa

27 novembre – Festa mariana
 
 
Tra tutte le memorie sacre di questa giornata, è particolarmente utile ricordare il dono fatto dalla Madonna all’umile Santa Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830. Proprio in quella vigilia di Avvento, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del Cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una Medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro:
“O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”,invocazione allora inusuale.
Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due Cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una Medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo.
La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due Cuori dicono abbastanza!». Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la Medaglia fu realizzata da un orafo di Parigi e furono tante le guarigioni e le Grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie.
Il quotidiano La France, nel 1835, già sosteneva che quel piccolo oggetto sacro era diventato «uno dei più grandi segni della Fede, degli ultimi tempi». E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata Concezione, riconoscendo che «era una verità tenacemente custodita nel cuore dei fedeli», potrà fondarsi anche sul fatto che c’erano già almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la Medaglia Miracolosa.
A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappelladella Medaglia Miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac.
La Cappella della Medaglia Miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere Grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento.
È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 182 anni fa, dalle apparizioni della Santa Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una Medaglia chiamata “Miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli Grazie e prodigi il mondo intero.
La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: «Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l'inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la Grazia di vederela Madonna.
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”. Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.
Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo.
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardandola Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria... Fu quello il momento più dolce della mia vita…
“Figlia mia -mi disse la Madonna- Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la Grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell'anima tua...”.
Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno».
Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle Grazie che Maria ottiene per gli uomini”.
Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Subito dopo l’ovale della Medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una Croce sormonta la M di Maria, in basso due Cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora queste parole: “Fai coniare una Medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con Fede riceveranno grandi Grazie”.
Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la Medaglia, ma il Sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose.
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Suor Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro, ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la Medaglia”. Suor Caterina ne riparla al suo confessore.
Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 Medaglie, fatte coniare da Padre Aladel. Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la Medaglia “Miracolosa”.
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 Medaglie. Un anno dopo ne circolavano più di un milione. Nel 1839 la Medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di Suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di Medaglie!
Maria Di Lorenzo
 
SUPPLICA
 
Da recitarsi alle 17 del 27 Novembre, festa della Medaglia,alle 17 di ogni 27 del mese, ed in ogni urgente necessità.
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu che hai promesso proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua 1mmacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. - Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia.

Salve Regina e tre volte "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te".

mercoledì 21 novembre 2012

I CINQUE SASSI: Maria Madre nostra ci dona le armi della fede per risorgere in Cristo.

 
 
Messaggio del 2 maggio 2011:Cari figli, Dio Padre mi manda affinché vi mostri la via della salvezza, perché Egli, figli miei, desidera salvarvi e non condannarvi. Perciò io come Madre vi raduno attorno a me, perché col mio materno amore desidero aiutarvi a liberarvi dalla sporcizia del passato, a ricominciare a vivere e a vivere diversamente. Vi invito a risorgere in mio Figlio. Con la confessione dei peccati rinunciate a tutto ciò che vi ha allontanato da mio Figlio ed ha reso la vostra vita vuota e infruttuosa. Dite col cuore “sì” al Padre ed incamminatevi sulla strada della salvezza su cui Egli vi chiama per mezzo dello Spirito Santo. Vi ringrazio! Io prego particolarmente per i pastori, perché Dio li aiuti ad essere accanto a voi con tutto il cuore.
 
Introduzione:
Forse anche tu, da ragazzo, passando vicino ad uno specchio d’acqua con i tuoi compagni di gioco, hai preso dei sassi ben levigati e piatti, e hai sfidato i tuoi amici nel gioco a chi gettava questi sassi a pelo d’acqua, facendoli balzare più volte sulla superficie, contando il numero di questi balzi, prima che il sasso si inabissasse nelle profondità dell’acqua. Vinceva chi riusciva a collezionare il maggior numero di balzi.

Oppure hai gettato un sasso nell’acqua del lago, o di uno stagno, per vedere i cerchi concentrici sulla superficie dell’acqua, provocati dall’impatto con la massa d’acqua, allargarsi sempre più e irradiarsi sulla superficie dello stagno.

Avviene la stessa cosa per chi va pellegrino a Medjugorje: sente allargarsi il cuore, si tuffa nella preghiera come non mai, gli nascono nell’intimo tante speranze che balzano alla mente e che portano pace all’anima.

Famosi sono i cinque sassi, quei cinque ciottoli lisci che Davide scelse dal torrente per abbattere il gigante Golia (cfr. 1 Sam 17,40). Nel singolare duello tra il giovane Davide, fulvo di capelli e di bell’aspetto, e il formidabile guerriero filisteo Golia, la meglio toccò a Davide che si era fidato di Dio (“Tu vieni a me – dice Davide - con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai insultato”).

Chi ha incontrato p. Jozo nel pellegrinaggio a Medjugorje, ha certamente sentito parlare dei “cinque sassi”, immagine che evoca e sintetizza i messaggi della Madonna nelle sue apparizioni ai 6 veggenti di Medjugorje: Vicka, Mirjana, Marija, Ivan, Jakov e Ivanka.

La Vergine Maria ci mette tra le mani 5 sassi per abbattere Satana che tenta di spaventarci e di rovinarci. Infatti Satana, che nella sua grande superbia presume di essere simile a Dio, vorrebbe asservirci a sé; ma nonostante tutta la sua spavalderia e la forza che possiede, non è capace di vincerci, se con umiltà ci affidiamo a Dio e alla sua Santa Madre. Non può creare un solo filo d’erba, perché Dio solo è capace di “creare”. E Dio, attraverso Maria SS., crea figli suoi anche tra le pietre di Medjugorje: e ce ne sono tante. Quante conversioni in questi anni, attraverso la Regina della Pace. Ella chiama tutti i suoi figli, li vuole tutti salvi. E’ possibile, dunque, vincere Satana, ma occorre usare i mezzi adatti.

Esiste purtroppo una triplice alleanza di morte: tra Satana, il mondo e le nostre passioni (o il nostro “io” orgoglioso). Per rompere questo legame, questa alleanza, ecco i “cinque sassi” che la Vergine SS., angosciata per la rovina di tanti suoi figli, ci porge nella sua materna sollecitudine:

1. La Preghiera con il cuore: il Rosario
2. L’Eucarestia
3. La Bibbia
4. Il Digiuno
5. La Confessione Mensile.


Messaggio della Madonna di Medjugorje, 13 febbraio 1986: “Cari figli –così ci invita la Regina della Pace-, vi invito alla conversione individuale. Questo tempo è per voi! Senza di voi il Signore non può realizzare ciò che vuole. Cari figli, crescete di giorno in giorno attraverso la preghiera, sempre più verso Dio”.

Diceva sant’Agostino: “Colui che ci ha creati senza di noi, non può salvarci senza di noi!”, cioè Dio vuole aver bisogno degli uomini.

La Madonna ci prende per mano uno ad uno, individualmente - infatti vuole la nostra conversione “individuale” - , e non ci guarda come massa, perché per Lei siamo tutti “figli”: vuole la nostra salvezza eterna e donarci la gioia di vivere.

Riflessioni di don Mario Brutti - Tratta dalla ml informazioni da Medjugorje

lunedì 19 novembre 2012

Dai «Discorsi» del beato Aelredo, abate: Maria madre nostra.


Accostiamoci alla sua sposa, accostiamoci alla sua madre; accostiamoci all'ottima sua serva. Tutto questo è la beata Maria.

Ma che cosa faremo per lei? Quali doni le offriremo? Potessimo almeno darle quello che dobbiamo per debito! Noi le dobbiamo onore, noi le dobbiamo servizio, noi le dobbiamo amore, noi le dobbiamo lode. Noi le dobbiamo onore perché è madre di nostro Signore. Infatti colui che non onora la madre, senza dubbio disonora il figlio. La Scrittura dice: « Onora tuo padre e tua madre» (Lv 20, 12, ecc.).

Che cosa diremo dunque, fratelli? Non è forse ella nostra Madre? Certo, fratelli, ella è veramente nostra Madre. Per lei infatti siamo nati non al mondo, ma a Dio. Tutti noi, come ben sapete e credete, siamo stati nella morte, nella decrepitezza, nelle tenebre, nella miseria. Nella morte, perché avevamo perduto il Signore; nella decrepitezza perché eravamo nella corruzione; nelle tenebre perché avevamo perduto la luce della sapienza e così eravamo del tutto perduti.

Ma per mezzo della beata Vergine Maria siamo nati molto meglio che non per mezzo di Eva, per il fatto che Cristo è nato da lei. Invece della decrepitezza abbiamo riacquistato la freschezza; invece della corruzione l’incorruzione; invece delle tenebre la luce.

Ella è nostra Madre, Madre della nostra vita, Madre della nostra incorruzione, Madre della nostra luce. Dice l'Apostolo riguardo a nostro Signore: «Egli è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione» (1 Cor 1, 30).

Ella dunque, che è Madre di Cristo, è Madre della nostra sapienza, Madre della nostra giustizia, Madre della nostra santificazione, Madre della nostra redenzione; perciò è per noi più Madre della madre nostra secondo la carne. Dunque da lei abbiamo una natività migliore, perché da lei è la nostra santità, la nostra sapienza, la nostra giustizia, la nostra san­tificazione, la nostra redenzione.

Dice la Scrittura: «Lodate il Signore nei suoi santi» (Sai 150, 1). Se nostro Signore si deve lodare per quei santi per mezzo dei quali opera miracoli e prodigi, quanto più è da lodare in colei nella quale fece se stesso, che è mirabile su tutte le cose mirabili.

(Disc. 20 «Per la Natività di Maria»; PL 195, 322-324)

sabato 10 novembre 2012

Padre Livio: "La battaglia va combattuta con la testimonianza quotidina dell'amore di Dio"

Cari amici,
 
la Regina della pace sta chiamando e formando i "suoi apostoli". I suoi ultimi messaggi esprimono la sua sollecitudine di avere persone preparate ad affrontare il tempo della prova della fede, duranrte il quale le anime saranno passate al setaccio.
Vuole che i suoi apostoli siano pieni di sapienza e di forza divine. La sapienza per insegnare e per giudicare secondo la verità di Dio. La forza per andare controcorrente e per resistere all'impero del male.
La battaglia va combattuta con la testimonianza quotidina dell'amore di Dio, che si è rivelato in Gesù Cristo. Ci chiede il digiuno e la preghiera perchè Lei possa ottenere da suo Figlio le grazie necessarie.
Ci ammonisce a non predere alla leggera la responsabilità che ci ha affidato e di non affliggere il suo Cuore materno. Vuole fidarsi di noi, ma sembra in apprensione perchè ci vede deboli. Per questo apre il messaggio esortandoci alla perseveranza.
Cari amici, diciamo "Sì, Sì" alla Madre. Non ci pentiremo di esserci messi al suo servizio. Ricominciamo ogni giorno.
 
Vostro P. Livio

lunedì 22 ottobre 2012

Maria, Madre di Dio, è sapienza incarnata.

Questa meditazione ruota su di una considerazione primigenia, e cioè se l’intercessione per un qualunque uomo che si accingesse ad una riflessione teologico – sapienziale, si possa riferire alla Vergine Madre. Il motivo di una simile interrogazione risiede nel motivo per cui, normalmente, un individuo di fede istruito nella vita dei Santi, per un riflesso abitudinario, sarebbe indotto, nell’immediato, ad invocare il soccorso di anime che la Santa Madre Chiesa ci indica essere Dottori, come: Santa Teresa d’Ávila, Sant’Agostino, san Giovanni della Croce, San Beda detto il Venerabile e così via. E la Theotókos?
Nei riguardi della Regina del cielo e della terra, l’impulso, generato dall’infusa maternità redimente, per grazia di Dio verso il genere umano, è quello di chiederLe sollievo, protezione, intermediazione. È certo che Ella è La Mediatrice di tutte le grazie, La Porta del Cielo, La Stella del Mattino, che ci indica l’unica Via, Verità e Vita, ma è anche, a pieno ed innegabile titolo: La Sapienza incarnata.
Volendo ragionare intorno alle cose di Dio, Maria Santissima è la Via maestra per amare Cristo Signore, nella ricerca delle verità eterne. Precisamente, Colei che ha fuso la sua corporeità con quella di Colui dal quale Ella stessa discende, è divenuta la Sapienza stessa, dalla cui precomprensione eterna deriva ogni essere e divenire. In ragione di ciò nulla osta ad una richiesta di puro intelletto alla Vergine Santa. 
Dunque, invocare la Madre di Cristo per implorare luce e scienza nelle cose di Dio è certamente corretto, non doverosa, ma indubbiamente possibile senza alcuna diminuzione della regalità dell’Onnipresente, in quanto la Sua sapienza è confluita totalmente, completamente ed interamente in Maria Sede del Verbo incarnato.  

sabato 22 settembre 2012

 
Cari amici "Senza preghiera non potete vivere" e "Nulla è più importante della preghiera" ha ammonito la Regina della pace.

Nella preghiera ci mettiamo alla presenza di Dio e gli apriamo il cuore come i fiori che si dischiudono per assorbire la luce e il calore del sole.

Come non possiamo vivere senza respirare, così non possiamo vivere senza preghiera.

La preghiera rivela all'uomo il suo orientamento a Dio e la sua fame di Assoluto.

Basta qualche minuto di preghiera vera per sollevarci al di là della coltre grigia nella quale siamo immersi.
 
Vostro Padre Livio
 

martedì 18 settembre 2012

LE 18 APPARIZIONI DELLA VERGINE MARIA A LOURDES

 
 
Apparizioni della Santa Vergine

Alla Grotta di Massabielle, nell'anno 1858 la Vergine SS.ma è apparsa diciotto volte alla piccola Bernardetta Soubirous. La prima apparizione ebbe luogo l'11 febbraio 1858.
Bernardetta con la sorella Maria ed un'amica, s'è recata davanti alla Grotta a raccogliere legna. improvvisamente un forte vento l'obbliga ad alzare la testa: ella scorge dentro un incavo della Grotta una “bella Signora” che le sorride. È vestita di bianco, ha una cintura celeste; una rosa d'oro è posata sui piedi. La fanciulla prende in mano la Corona del Rosario, quando, imitando la Signora, fa un bel segno di Croce.

Recita ad una ad una tutte le Ave del Rosario. Anche la Signora sgrana la sua Corona, ma solo al Gloria Patri muove le labbra. Terminato il Rosario la Signora sorride e scompare. La fanciulla si sentirà ormai spinta verso la Grotta da una attrattiva irresistibile; e la Signora le apparirà ancora diciassette volte.


Messaggio della Santa Vergine

Il 18 febbraio (terza apparizione) la Vergine dirà a Bernardetta: «Mi fai la grazia di venire qui tutti i giorni durante questa quindicina? La fanciulla risponde: “Ben volentieri, se i miei genitori lo permetteranno”. La Signora la lascia con queste parole: “Io non prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell'altro».

Il 24 febbraio la Signora manifesta la sua volontà alla fanciulla e, per mezzo suo, a tutti noi: “Penitenza! Penitenza! Prega per i peccatori”.

Il 25 febbraio dice a Bernardetta: “Va' a bere alla fontana e lavati”. Sotto le dita della fanciulla che scava il terreno scaturisce una fontana miracolosa che non si asciugherà mai più.

Il 2 marzo Bernardetta viene incaricata di un messaggio: “Va' a dire ai Sacerdoti che io voglio che si costruisca qui una cappella e che si venga in processione”. Tutta tremante Bernardetta porta il messaggio al parroco Peyramale. Questi esige che la Signora si faccia prima conoscere dicendo il proprio nome.

Il 25 marzo Bernardetta torna dalla Grotta al suo Parroco. La Signora m'ha detto: Io sono l'Immacolata Concezione”. Per non dimenticare queste parole che mai aveva udite, Bernardetta era andata dalla Grotta alla canonica ripetendo incessantemente: “Io sono l'Immacolata Concezione”.

Infine, il 16 luglio, poiché l'accesso alla Grotta era stato impedito con travi, Bernardetta andò nel prato, sull'altra riva del Gave. La S. Vergine le apparve per l'ultima volta, raggiante e materna: “Non l'ho mai vista così bella!” dirà Bernardetta. L'estasi durò un quarto d'ora, poi la Madonna sorrise e scomparve.

 
Lourdes: l'acqua della Grotta

La Vergine a Lourdes, ricorda a noi cristiani, per mezzo di Bernardetta, alcune grandi linee del messaggio evangelico:

- la preghiera che ci unisce a Dio;

- la penitenza che ci unisce alla Passione di Cristo;

- l'esistenza di un altro mondo, nel quale conosceremo la vera vita;

- la vita nella Chiesa: un popolo in cammino verso la Luce.

In questo luogo, Maria ha fatto scoprire a Bernardetta una sorgente, dicendole: “Andate alla fontana a bere e a lavarvi”. La Vergine ci invita a riscoprire il messaggio evangelico:
“Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me” (Gv 7,37).

“Chi crede in me, vivrà” (Gv 11,25).

Bere l'acqua della sorgente della Grotta significa:

- manifestare la Fede in Dio, l'unico capace di appagare la nostra sete di felicità;

- volersi preparare ad una vita più fraterna;

- chiedere la forza per il momento della prova.

Lavarci nell'acqua della Grotta significa:

- desiderare di essere purificati dai nostri peccati e chiedere di essere liberati da ogni sorta di male;

- affermare la nostra Fede, la nostra speranza, la nostra carità;

- ricordare il nostro Battesimo.

 
 
Il richiamo di Lourdes

Il messaggio delta Vergine ha un suo contenuto essenziale in queste parole: “Io voglio che venga della gente. Voglio che si venga qui in processione. Penitenza! Pregate per i peccatori”.

Messaggio che riecheggia l'autorevole richiamo delle parole del Signore: “Se non farete penitenza, perirete tutti. Bisogna pregare sempre, senza mai interrompere”.

Senza dubbio questa raccomandazione è più urgente nell'epoca nostra. “Io credo, -diceva uno scrittore non cattolico- che Lourdes è una manifestazione della bontà di Dio verso un mondo che ha sempre più bisogno di Lui”.


Le apparizioni e la Chiesa

Il clero, senza prendere posizione, si mantenne da principio in un saggio riserbo. Il parroco Peyramale aveva ordinato ai Sacerdoti di non recarsi alla Grotta, di ascoltare tutto, di pregare, di attendere.

Ma oltre il candore e la sincerità della fanciulla ecco altri fatti: “Una sorgente miracolosa era scaturita sotto le mani di Bernardetta; il tagliapietre Bourriette aveva ricevuto, in virtù di quest'acqua, la vista perduta da 19 anni; il piccolo Giustino Bouhort era stato gettato morente dentro la medesima acqua ed era guarito immediatamente”.

Il parroco Pyramale è commosso e convinto.

Mons. Laurence, Vescovo di Tarbes, dopo aver preso conoscenza di quarto accaduto alla Grotta in una lunga e minuziosa inchiesta canonica, proclamò, il 18 gennaio 1862, che la Madre di Dio è realmente apparsa 18 volte a partire dall'11 febbraio 1858 a Bernardetta Soubirous, nella Grotta di Massabielle.

 
Bernardetta

Durante le apparizioni Bernardetta viveva in una piccola abitazione chiamata “Le Cachot” -Rue des Petites Fossées, 15- ceduta gratuitamente a Francesco Soubirous da un suo parente. Dopo le apparizioni, Bernardetta fu ospitata dalle Suore di Nevers presso le quali fu pure ammessa alla Prima Comunione.

Nell’estate del 1866 dope aver pregato a lungo per l'ultima volta alla Grotta, partì per Nevers nel Monastero di St. Gildard ove prese il nome di Suor Maria Bernarda.

Nel 1867 Mons. Laurence, Vescovo di Tarbes, acquistò il mulino Lacadé e lo donò alla famiglia Soubirous perché avesse una dimora conveniente. La casa ora è chiamata “Maison Paternelle” e si visita in Rue Bernadette, ma lì Bernardetta non abitò mai. Vi si trovano i mobili dei Soubirous ed un letto della Santa.

La Vergine aveva detto: “Io non prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell'altro”.

L'umile religiosa non fu risparmiata dalla sofferenza: era stata avvertita e accentò tutto senza lamentarsi; e da qualche parola che talvolta le sfuggì si è certi che ella offrì la sua vita in olocausto per la conversione dei peccatori.

Il 16 aprile 1879, all'età di 35 anni, Bernardetta rivide in Cielo la Vergine che aveva contemplato sulla terra.

L’8 dicembre 1933, nella gloria della Basilica di San Pietro, in Roma, il S. Padre Pio XI innalzò la Veggente di Massabielle alla gloria degli altari.