Messaggio di Medjugorje del 21 luglio 1982

"Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace del mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno"

Messaggio della Madonna di Medjugorje del 21 luglio 1982
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"Madre mia, fiducia mia!". E' preghiera semplice e breve, profonda e traboccante d'amore

"Madre mia". E' il riconoscimento della sua missione: siamo suoi figli a lei affidati dal Salvatore del mondo.
"Madre mia". E' l'esclamazione esultante del bimbo, sicuro, accanto al cuore della Madre di tutte le mamme.
"Madre mia". E' consolante certezza del suo materno accompagnamento.

"Fiducia mia". Oh Maria, sei il volto materno di Dio. In te contemplo la purezza della santità a cui anelo.
"Fiducia mia". Tu conosci i miei bisogni e intervieni. Tu brilli come segno di sicura speranza e di consolazione.
"Fiducia mia". Tu, Madre di Misericordia, mi dischiudi il cammino verso il Regno dei cieli. E quando le difficoltà mettono a dura prova la mia fiducia e la mia speranza, io ripeterò sempre: "Maria: Madre mia, fiducia mia".

Tratto dagli scritti di:
Giuseppe Costanzo -Arcivescovo.
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"La sacra Scrittura è sobria nei confronti di Maria; non bisogna però ingannarsi su questo silenzio. Quando di una creatura si è detto che è Madre di Gesù e che Gesù è Dio, non si può certo aggiungere altro a sua lode e gloria". - C. Charlier -
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Angeli miei, non abbiate paura di nulla perché io vi sono vicina e vi proteggo. Qualunque problema abbiate,chiamatemi ed io verro' subito da voi e vi aiutero' a risolvere le difficolta' nel miglior modo possibile... (Messaggio del 4 Marzo 1982)

venerdì 29 novembre 2013

Novena all’Immacolata Concezione: 29 novembre-7 dicembre.


Novena all’Immacolata Concezione
 




 
 

1. Introduzione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del Tuo amore.

V. Manda il Tuo Spirito, Signore, e tutto sarà ricreato.

R. E rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo.

O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i fedeli alla piena luce della verità, donaci di
gustare nel medesimo tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo

Nostro Signore. Amen.



2. Orazione iniziale
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato,

attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare. Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza. Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore, Ti supplico di farmi ottenere … (indicare la grazia spirituale o materiale). Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima, fammi avere quello che sia più conforme a entrambi.
Amen!


3. Orazione del giorno


 
Primo Giorno




O Immacolata Concezione, questo dolce nome m’invita ad avere fiducia in Te, mi porta
conforto e fortifica la mia Fede. Maria, Madre mia, ho totale fiducia nella Tua potente
intercessione presso il Signore e Ti chiedo di aiutarmi a conservare sempre accesa in
mezzo al mondo la fiamma della Fede, che ho ricevuto nel Battesimo. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Secondo Giorno

O Immacolata Concezione, Tu più di qualunque altra creatura, conosci le mie debolezze
e viltà. O Maria, aiutami a resistere alle tentazioni e Ti prego oggi in modo particolare
per tutti quelli che soffrono nello spirito, nel cuore e nel corpo. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Terzo Giorno

O Immacolata Concezione, Tu hai voluto, a Lourdes e a Fatima, indicarmi l’importanza e
l’efficacia della preghiera e del sacrificio, contribuendo all’opera di salvezza delle anime.
Dammi oggi una sete ardente di preghiera e sacrificio per amore delle anime più bisognose. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre
Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Quarto Giorno

O Immacolata Concezione, Madre mia, prendimi per mano, conducimi a Gesù, per
scoprire, ascoltare e comprendere senza deformazione e in tutta purezza, verità e
chiarezza, la Parola di salvezza, così come il Tuo Divino Figlio l’ha rivelata. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!


 
Quinto Giorno




O Immacolata Concezione, Salute degli infermi, che guarisci i malati, prega per loro e
intercedi per me. O Madre mia, sai bene che inciampo e molte volte cado. Aiutami ad
alzarmi dalle mie cadute e a continuare il mio cammino, confidando nella tua materna
sollecitudine. Ti affido oggi specialmente i malati e i disperati. Sii il mio soccorso,
Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la
grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Sesto Giorno

O Immacolata Concezione, insegnami a vivere tutti i momenti della mia vita alla
presenza di Dio e ad elevare i miei pensieri, il mio cuore e la mia anima al Padre, al
Figlio e allo Spirito Santo. Ti chiedo specialmente che Tu interceda con il Tuo potere e
con il Tuo amore materno per la Santa Chiesa, per il Santo Padre e per tutti i pastori.
Che tutti siano una cosa sola! Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal
Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta).
Amen!


Settimo Giorno

O Immacolata Concezione, Ti chiediamo, oggi, con la semplicità dei bambini che,
distaccati dai beni materiali e rassegnati alle sofferenze, camminiamo guidati dalla
pratica delle Beatitudini verso il Regno del Cielo. Così, Madre mia, potremo già su questa
terra cominciare a conoscere la gioia celeste e cantare, con Te: Magnificat. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



Ottavo Giorno

O Immacolata Concezione, Consolatrice degli afflitti, guarda le mie sofferenze e i miei
dolori. Sii Colei che rimane sempre con me, anche quando i miei occhi si chiuderanno a
questa terra ed io mi presenterò al Tuo Divino Figlio. Madre mia, custodiscimi sempre al
Tuo fianco e stringimi vicino al Tuo cuore, perché è all’ombra della Croce che sono
diventato Tuo Figlio. Vergine Maria, aumenta giorno per giorno il mio amore verso di Te
ed il Tuo Divino Figlio. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro
Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!




Nono Giorno

O Immacolata Concezione, Madre mia, nel vuoto e, molte volte, nell’oscurità della mia
vita, nell’oscurità del mondo moderno nel quale il male è potente, Ti supplico, portaci
speranza e restaura la Nostra fiducia. Intercedi per me presso Tuo Figlio misericordioso,
chiedendoGli il Suo perdono per le mie colpe e per quelle di tutta l’umanità. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di … (enunciare la richiesta). Amen!



4. Preghiere e Orazione finale

Recitare un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria.


O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!




O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna dimora e, in previsione della morte di Lui, l'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi, per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il

Nostro Signore Gesù Cristo. Così sia!


mercoledì 20 novembre 2013

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Apparizione della Madonna a Rue du Bac
- Nella notte tra il 18 ed il 19 luglio 1830 -medaglia miracolosa
La Madonna a Santa Caterina Labourè presso la Rue du Bac a Parigi (Francia - 1830):
Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia... ".
Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa rispose:
"Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano".
Pertanto è bene portare la medaglia e pregare la Madonna, chiedendo grazie soprattutto spirituali!

A Medjugorje la Regina della Pace ha nominato la medaglia miracolosa in un messaggio dato a Marija presso la Croce blu il 27 Novembre del 1989.

La Vergine Maria le disse: "Desidero che in questi giorni preghiate in modo particolare per la salvezza delle anime. Oggi è il giorno della Medaglia Miracolosa e desidero che preghiate in particolare per la salvezza di tutti coloro che portano la Medaglia. Desidero che la diffondiate e la portiate perché si salvi un gran numero di anime, ma in particolare desidero che preghiate".
Portiamo la medaglia della Vergine, meglio se al collo, come sigillo e segno di umile e fiducioso affidamento a Lei (Mediatrice di tutte le grazie) che ci permetterà di consacrarci meglio a Cristo per mezzo di Maria. Un'ultima cosa molto importante: preghiamoLa con fede, se non preghiamo non chiediamo, e se non chiediamo non possiamo ricevere le grazie (materiali e spirituali, quest'ultime sono le più importanti). Chiediamo non tanto le grazie materiali, ma la salvezza delle anime, compresa la nostra. Non sottovalutiamo questo aspetto importantissimo. Al resto ci penserà Maria con Suo Figlio Gesù!
 
NOVENA ALLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Iniziare la novena giornaliera con :
1 Segno della croce
2 Atto di contrizione : Mio buon Gesù che per me sei morto sulla croce,abbi pietà di me,perdona i miei peccati e dammi la grazia di non peccare mai più.
3 Lettura del giorno
4 Supplica alla Madonna


NOVENA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA: preghiera da ripetersi nei nove giorni precedenti la ricorrenza della Medaglia del 27 novembre (esattamente dal 18 al 26 novembre)
O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a piet àdalle nostre miserie scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per stornare da noi i castighi di Dio e ottenerci le Sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazie che ti domandiamo. Salve Regina; O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa che quale rimedio a tanti mali materiali e spirituali che ci affliggono, ci hai portato la tua Medaglia affinch éfosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera. Salve Regina; O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avessero invocata con la giaculatoria da te insegnata; ecco, o Madre, noi pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, le grazie di cui abbiamo bisogno. Salve Regina; O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!

sabato 12 ottobre 2013

Padre Livio: il mese di Ottobre, mese del Santo Rosario.

Cari amici,

il mese di Ottobre ci invita a rinnovare la recita del Santo Rosario.

Riceviamo dalle mani della Madre la corona del Rosario: il Rosario è una scuola di preghiera, il Rosario è una scuola di fede!” ci ha ricordato Papa Francesco.

La Regina della Pace, in questa Sua lunga presenza in mezzo a noi, è stata infaticabile nello spronarci alla preghiera, in particolare a recitare il Santo Rosario:
“La corona del Rosario non è un ornamento per la casa, come spesso ci si limita a considerarla. La corona è un aiuto a pregare”.
“Pregate il Rosario tutte le sere in famiglia”.
“Questo è il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me.”
 
“Il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia”.
“Vi esorto a invitare tutti alla preghiera del Rosario. Con il Rosario vincerete tutti gli ostacoli che satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa cattolica. Voi tutti, sacerdoti, recitate il Rosario, date spazio al Rosario.”
 
“Rivestitevi dell’armatura contro satana e vincetelo con il Rosario in mano”.
“La corona del Rosario sia sempre nelle vostre mani, come segno per  satana che appartenete a me”.
 
“Afferrate il Rosario; solo il Rosario può fare miracoli nel mondo e nella vostra vita”.
“Invito tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Figlioli, il Rosario mi è particolarmente caro".
“Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il Rosario e pregate”.

venerdì 6 settembre 2013

Racconti da Medugorje terra di Pace.

 
ll mio viaggio in questa terra di pace si è concluso il 3 settembre scorso e solo da poche ore comprendo la grandezza dell’incontro con la Regina della Pace: Maria, Madre di Dio. È un’immersione in un ordine soprannaturale, è una fusione con un clima di pace che pervade l’anima, il cuore e la mente. Potrei dire: un anticipo di paradiso! Ogni figlio di Dio è impegnato in una continua relazione di preghiera con il Signore al punto che non pregare rappresenta una mancata occasione di sperimentare la presenza di Cristo nella propria esistenza e un’anomalia essa stessa. Il paradosso? Se nelle nostre vite caotiche, disordinate, in affanno per qualunque situazione la preghiera è un’eccezione, nella terra della Regina della Pace è la regola. Non v’è azione liturgica o umana che non trovi il suo fondamento nella preghiera, ovvero in quell’intreccio d’amore che solo il colloquio con il Creatore può donare. Questa è la forza di Medugorje: la preghiera!
 
La Santa Madre Chiesa, a tempo debito, esaminerà non già e non solo le apparizioni e gli aspetti fenomenologico-mistici dei veggenti o delle esperienze atmosferiche (simili a quelle verificatesi a Fatima), ma l’elemento che contraddistingue qualunque autentica e veritiera esperienza con Dio Padre: la conversione del cuore. Essa nasce dall’incontro con La Verità (Cristo) che se accolta nella sua integrità e senza sottrazioni alla verità stessa (cosa che accade nelle professioni eretiche) rende liberi, liberi di amare il Signore perché Egli stesso ha donato veridicità e quindi libertà all’esistenza. Se ci si lascia amare da Dio, si dev’essere disposti ad investire tutto il proprio essere e mettere a nudo tutto ciò che è nel fondo dell’esistenza, specie ciò che tacciamo per vergogna o mancanza di coraggio. Messa così nelle mani di Gesù, per l’intercessione di Colei che della pace né è La Promotrice, la vita perde la sua strumentale connotazione di insieme d’esperienza quanto più forti o particolari possibili in grado di dare senso e significato al tempo, senza, al contrario, permettere di affrontare ciò che appesantisce il cuore rendendo il quotidiano una continua rincorsa per combattere l’insoddisfazione, la depressione, la mancanza di pace!
 
Ecco cos’è Medugorje: Maria indica Gesù come il Re della Pace. Sussurra ad ognuno dei suoi figli di correre verso l’unica Via, Verità e Vita perché, come Cristo Stesso ci insegna: “Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. (Gv 14, 6. 15,5). Dunque, Medugorje non è affatto un luogo mariano, ma Il Tempio di Dio, Signore della Pace, in un tempo di guerre: territoriali, relazionali e spirituali. Se di luogo mariano si vuol parlare lo si deve fare nell’ottica espressiva: “Ad Jesum per Mariam”, cioè a Gesù attraverso Maria. La stessa preghiera del Santo Rosario è una preghiera mariana solo ed esclusivamente nell’ottica analizzata poco sopra, ma è teologicamente definibile come uno strumento contemplativo della vita di Cristo Gesù.
In definitiva la garanzia d’essere innanzi ad un luogo in cui appare la Vergine Santa non sono le apparizioni, i 10 segreti, i movimenti atmosferici: affatto! La certezza deriva dai cuori che si riconciliano con Dio-Trinità e in relazione a ciò le oceaniche file ai confessionali, le interminabili “code” per ricevere l’eucaristia e la riappacificazione con sé stessi e il prossimo. Questa è Medugorje, terra di pace. Amen!

mercoledì 14 agosto 2013

15 agosto: Assunzione della Beata sempre Vergine Maria.

Di Piero Bargellini
 
 
Maria compare per l'ultima volta negli scritti del Nuovo Testamento nel primo capitolo degli Atti: Ella è in mezzo agli apostoli, in orazione nel cenacolo, in attesa della discesa dello Spirito Santo. Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l'abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine "dormizione" è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria. Questa celebrazione venne decretata per l'Oriente nel VII secolo con un decreto dell'imperatore bizantino Maurizio. Nello stesso secolo la festa della Dormizione viene introdotta anche a Roma da un papa orientale, Sergio I. Ma trascorse un altro secolo prima che il termine "dormizione" cedesse il posto a quello più esplicito di "assunzione".
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L'unione definitiva, spirituale e corporea, dell'uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.
Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura, nel cosiddetto "Protoevangelo", contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù. Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell'amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l'assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.
 
La Regina della pace a Medjugorje ha risposto all'interrogativo con queste precise parole: "Mi chiedete della mia Assunzione. Sappiate che sono salita al cielo prima della morte" (15 Agosto 1981).

giovedì 1 agosto 2013

Maria e la luce della fede. Padre Livio scrive!

 
Cari amici,
 
Nel messaggio del 25 Luglio la Regina della Pace, in sintonia con l’esortazione del Papa nell’enciclica sulla fede, ci invita tutti a vivere la nostra fede e a testimoniarla col cuore e con l’esempio in ogni modo.
 
La Madonna fin dai primi giorni delle apparizioni ha affermato di essere venuta “per risvegliare la fede” e ha sollecitato i sacerdoti a proteggere la fede del popolo.
 
Lei stessa ha recitato più volte, con grande fervore, il Credo insieme ai veggenti, invitandoci a recitarlo col cuore, aderendo interiormente a ogni verità rivelata. Per questo a Medjugorje il Santo Rosario e i sette Pater, Ave e Gloria sono preceduti dalla recita del Credo.
 
Anche noi dobbiamo inserire il Credo nelle nostre preghiere del mattino e della sera, chiedendo allo Spirito Santo il dono della sapienza e dell’intelletto, per capire la profondità delle parole che pronunciamo.
 
La fede, quando non è solo una pratica esteriore, è una grande luce che illumina e trasforma la vita, perché ci rende intimi del Signore Risorto che ci dona il suo amore.
 
Il mondo incredulo, immerso nelle tenebre della menzogna e della morte, ha bisogno di testimoni che dimostrino con la loro vita che Dio è una presenza amica. Questo è il nostro compito come figli della Regina della Pace.
 
Però questo ci sarà possibile solo se decidiamo “di stare lontani dal peccato e dalle tentazioni”, perché, se noi stessi siamo prigionieri del male, non siamo credibili. Tocchiamo il cuore dei lontani se vedono nel nostro cuore “la gioia e l’amore per la santità”.
 
Perché la nostra fede non sia morta ma viva, abbiamo bisogno dell’aiuto della Madonna. Lei ci prende per mano, ci tira fuori dalla palude e ci ottiene dall’Altissimo tutte le grazie di cui abbiamo bisogno.
 
Mai come oggi c’è bisogno che la nostra fede risplenda davanti agli uomini, accecati dalla presunzione, perché camminino nella luce della verità verso il traguardo della vita eterna.

Vostro Padre Livio

lunedì 1 luglio 2013

Antonio Socci: Di Maria non siamo mai sazi. E’ la creatura più dolce, la via privilegiata per arrivare a Dio.

 
Un grande del giornalismo religioso, parla di Maria e del fenomeno Medjugorje. Lo fa alla sua maniera, semplice ,ma appassionata. Ci riferiamo al giornalista Antonio Socci, un nome,una garanzia di serietà ed anche di competenza. Socci, chi è Maria?: “ ma guardi,la sua domanda mi e ci richiederebbe ore di lunga e piacevole conversazione, ma mi limito a risponderle così: di Maria non ne abbiamo mai a sufficienza, Maria non basta mai”. In che senso, Maria non basta mai?: “ lei è la discepola perfetta, colei che ha detto sia fatta la tua volontà senza alcuna certezza solo e semplicemente credendo,e non mi pare cosa di poco conto. A noi tutti, Maria da un esempio di fiducia e di fede nel suo Figlio, poi lei, una semplice ragazzetta di campagna, per niente colta, ha avuto il privilegio di darci e donarci il Figlio di Dio. Ora si comprende il mistero e la gloria di Maria”?. E aggiunge: “ vi sarà anche un motivo se, nelle litanie lauretane, viene chiamata Regina degli Angeli. Lei è Regina degli Angeli in quanto assisa tra di loro, canta la gloria di Dio e a lui ci porta, ecco chi è Maria, Madre nostra e della Chiesa, colei che ci ripaga di ogni sconfitta e di ogni fatica”. Certamente è così. Ma i soliti tromboni ,che non mancano mai, spesso,guardano alla devozione mariana e alla pietà popolare con la puzza sotto il naso,quasi come se fosse una cosa di seconda categoria: “ sbagliano. Intanto è lo stesso Vangelo che ci dice che la fede è dei semplici e non degli scienziati o di coloro che presumono di saper tutto e poi non sanno nulla. La pietà popolare invece, è importantissima, perché rappresenta il senso della fede del popolo di Dio e in questa pietà popolare Maria ha il suo spazio”. Vi è chi ravvisa una mariologia zuccherosa: “ insisto, Maria, merita rispetto e ammirazione. Certo ,se qualcuno si avvicina a lei con animo infantile o con mire interessate allora sbaglia. Di Maria dobbiamo avere la massima fiducia, è nostra madre ed una madre non ci potrà mai tradire”.

Le apparizioni mariane: “ ecco appunto. Nella sua saggezza la Chiesa non le impone, lascia liberi i fedeli di crederci o no, non appartengono ai dogmi,sono rivelazioni e come tali vanno prese, lo ha sempre detto il Magistero della Chiesa, lo hanno ribadito Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger. Ma che siano semplici rivelazioni private non implica che non abbiano valore. Sono importanti e ci aiutano a consolidare la nostra fede spesso traballante”. In che senso ci aiutano: “ io invidio chi vive di certezze, chi non ha mai dubbi. Ma sotto -sotto penso che colui il quale affermi di essere un uomo di tal fatta alla fine crolli. Maria è una donna umile,ma ha dalla sua la forza della fede, non pretende di spiegare cose impossibili. Crede per fede,senza cercare spiegazioni razionali o astruserie”.

Tra le apparizioni hanno destato e destano scalpore e qualche polemica di troppo, quelle di Medjugorje. Un Arcivescovo Emerito, esorcista e persona degna, ha parlato di fenomeno satanico ,lei condivide?: “ assolutamente no, del resto quell’affermazione piuttosto incauta ed esagerata, è stata poi corretta da padre Amorth che ha detto esattamente l’opposto. Ritengo che la prudenza della Chiesa sia corretta, ma che neppure possa rifiutarsi in blocco Medjugorje per l’alto numero di conversioni o di sacramenti. Poi le edico anche che Giovanni Paolo II, uomo dik Dio, lo ha varie volte detto alla presenza di testi: se non fosse stato Papa sarebbe andato a Medjugorje, segno che non ci vedeva alcun inganno di Satana”. E la prudenza della Chiesa?: “ la condivido ,un atto dovuto,ma non significa ostilità tanto meno pregiudizio, infatti i pellegrinaggi, sia pur non guidati da Vescovi, si possono fare come fedeli. Poi trovo assurdo litigare sulla Madonna, colei che dona pace, dona speranza e felicità. Diamo tempo al tempo, e proclamiamola Regina degli Angeli”.

Bruno Volpe - Tratto da http://pontifex.rm.it

martedì 21 maggio 2013

La Madonna e la sacralità del Grembo materno - Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria



Messaggio del 16 maggio 1985:Cari figli, vi invito ad una preghiera più attiva e all'ascolto della Messa. Desidero che ogni vostra Messa sia esperienza di Dio. Voglio dire in particolare ai giovani: siate aperti allo Spirito Santo, poiché Dio vi vuole attirare a sé in questi giorni in cu satana è all'opera'. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!



MESSAGGIO del 25 Marzo 1997.Cari figli, oggi v'invito, in modo particolare, a prendere fra le mani la Croce e a contemplare le piaghe di Gesù. Chiedete a Gesù di guarire le ferite che voi, cari figli, avete ricevuto nel corso della vita a causa dei vostri peccati odi quelli dei vostri genitori. Solo cosi' capirete, cari figli, che al mondo è necessaria la guarigione della Fede in Dio Creatore. Per mezzo della Passione e della Morte di Gesù in Croce comprenderete che solo con la preghiera potrete diventare anche voi veri apostoli della Fede, vivendo, nella semplicita' e nella preghiera, la Fede che è un dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
LA CONSACRAZIONE DEL GREMBO MATERNO
 
La cappella dell'Oasi della Pace è stracolma, ma questo non impedisce ai pellegrini di infilarsi dentro spingendo senza badare a quelli già entrati! Fuori, grappoli umani sono appesi alle finestre e cercano di vedere l'avvenimento del giorno... Marija Pavlovic Lunetti è in ginocchio sul gradino dell'altare con gli occhi leggermente alzati. Le sue labbra si muovono appena e il suo viso ha un'espressione grave; si direbbe che questa sera stia succedendo qualcosa di molto particolare perché la Gospa resta più a lungo del solito. E' il 12 aprile 1997 e a Medjugorje sono le 18:45. Nello stesso momento a Sarajevo il Santo Padre andando alla Cattedrale, scopre la vastità dei quartieri in rovina. Marija si rialza e il nostro amico Tim riprende la scena, con la sua pesante videocamera. Immortalerà la storia sconvolgente che uscirà dalle labbra di Marija, grazie alla quale ancora oggi la Gospa scopre e guarisce le ferite segrete di molte donne. Marija si mette di fianco al tabernacolo e si indovina dalla sua espressione gioiosa che parlerà a cuore aperto. Oggi è un gran giorno: "E' la prima volta che il Santo Padre viene nel mio paese", ha detto questa mattina. "Molti glielo hanno sconsigliato, ma sarebbe venuto anche a piedi, malgrado la sua debolezza, tanto desiderava venire! Viene veramente come portatore di pace in mezzo a queste rovine." Aveva appena visto alla televisione lo sguardo del Papa mentre guardava la capitale distrutta dai bombardamenti e segnata dalla morte. "Già ieri la Gospa ha pregato con me per lui. Ci chiede di pregare molto per lui, per la sua salute... è il più caro dei suoi figli!
Questa sera la Gospa è apparsa felice, ci ha salutàti, ci ha benedetti tutti con le mani tese..." Fra i presenti, poveri e ricchi hanno un unico sguardo, un solo orecchio e un solo cuore perché tutti sanno che Maria ha ascoltato il loro intimo grido e li ha guardati. Tutti aspettano da Marija una parola, una frase, un messaggio, non fosse altro che una particella di cielo per poter continuare la strada in modo diverso. Come sono belli questi volti fissi verso l'Invisibile, come sospesi al di sopra della loro pesantezza! Marija racconta l'amore di Maria per il Papa, Sarajevo distrutta... ed a un tratto, senza logica apparente comincia una stona... Una donna profondamente ferita è venuta a trovare Marija e le ha detto: - Vengo da te perché non ho il coraggio di vedere un prete, non oso andarmi a confessare. Sai, ho fatto otto aborti! Ho paura che il prete si indigni e mi scacci dal confessionale. Ma credo che tu possa fare qualcosa: puoi chiedere alla Madonna di aiutarmi. Sono profondamente depressa, la mia sofferenza è diventata così forte che non riesco più a dormire. Sai, mio marito era contrario alla vita. Non avevamo molti mezzi. Ora non posso più avere figli. Ogni aborto era un nuovo shock per me. Sono venuta perché tu mi raccomandi alla Gospa. Puoi farlo? -Marija, si, è sempre pronta a fare amare e proteggere la vita. Ha ascoltato questa donna con amore e l'ha affidata a Maria la sera stessa. La Gospa ha pregato per lei e, contro ogni attesa, ha espresso una speranza straordinaria a suo riguardo, quella che lei ripone in ogni suo figlio, in particolare quando tutto sembra umanamente senza via d'uscita: "Ormai, è lei che sarà portatrice di vita per gli altri," ha detto a Marija. Questa donna si è riconciliata con Dio, seguendo il consiglio di Maria è andata a confessare tutti i suoi peccati a un prete e la scoperta della misericordia ha trasformato talmente il suo cuore, che oggi testimonia con potenza la guarigione dalle sue angosce. Il suo cuore è in pace con Dio e gusta finalmente la gioia di vivere. Va a trovare le donne che vogliono abortire per parlare loro della sua esperienza, e la sua testimomanza le dissuade dall'uccidere il loro bambino. E' lei, ora, a perorare la causa della vita! Va negli ospedali, anche in quello in cui aveva fatto i suoi aborti, e ha una grande influenza! Spiega a Marija: "Faccio tutto il possibile per convincere le madri. Prima prego, poi racconto la mia storia e tutta l'inquietudine che avevo nel cuore". Aggiunge: "La vita è così breve, mi devo affrettare, devo correre! Non solo in nome dei miei figli ma per tanti altri che rischiano di essere abortiti!"
Ecco come la nostra Madre desidera agire in ciascuno di noi. Ben lontana dall'offendersi per le nostre ferite di morte, lei le trasforma in sorgenti di vita. Meglio ancora: Gesù e lei sono attirati dalle nostre ferite. Se soltanto noi offrissimo a Gesù tutto il male che si è accumulato in noi, lui ci guarirebbe per mezzo delle sue piaghe, eternamente gloriose. Quando Maria ci guarda come Madre, vede forse i nostri peccati, queste immonde macchie che velano la nostra voce e i nostri occhi? Lei, la "Tutta Pura", fa forse delle smorfie di disgusto? Fa forse quelle osservazioni farisaiche che fioriscono nelle nostre conversazioni mondane? Quando nostra Madre ci guarda, il suo sguardo oltrepassa gli strati opachi delle nostre tenebre per contemplare l'impronta divina nel nostro intimo, là dove nessun male ha potuto toccarci e dove risplende, più del sole, lo splendore del Creatore. Ammira e brucia di amore. In questa donna, nostra sorella e amica, ha visto subito l'impronta divina: "Lei sarà portatrice di vita !" Chi avrebbe il coraggio di chiedere alla Madre di misericordia di cambiare gli occhiali?! Di cambiare la messa a flioco?! Sappiamo che fra le mille e una voce delle nostre accuse subdole è lei, la Madre, che vede giusto perché vede grande e vede bello. Alcuni amici di Medjugorje mi avevano chiesto di tenere delle conferenze in California. Arrivata a San Francisco mi sono accorta che le strade erano belle, ricche, pulite, ma vuote di bambini... morte! Chiedo aiuto alla Gospa supplicandola di mettere nel mio cuore le parole del Suo cuore materno verso questa società in cui si legalizzano a migliaia gli assassinii a nove mesi di gravidanza con la parola trabocchetto di "aborto terapeutico". La risposta non si è fatta attendere. Alla prima occasione di parlare in pubblico, ho dunque riferito l'ispirazione che avevo ricevuto nella preghiera: "Satana è arrabbiato contro la vita umana, vuole distruggerla a tutti i costi e cancellarla definitivamente dal mondo.
Resistetegli! Secondo lo spirito di Maria a Fatima e a Medjugorje (dove invita a consacrarsi individualmente), propongo che tutte le donne consacrino il loro "grembo materno" al suo Cuore Immacolato, cioè? Le donne sposate per esempio possono dire a Maria: "Ti offro questa parte del mio corpo, ti appartiene. Tutto ciò che vi avverrà serva ai tuoi piani e alla volontà di Dio. Sarai tu che deciderai quanti bambini vi saranno concepiti e nasceranno alla vita. Proteggi questa parte preziosa da ogni impurità, da ogni malattia e da ogni azione che ti impedisca di realizzare quello che desideri. Che sia il riflesso del tuo incomparabile grembo materno. Benedici in anticipo i bambini che nasceranno, benedici quelli che sono già stati concepiti. Guariscimi dalle consegnenze e dalle ferite di tutto quello che ti ha addolorato nel passato e, se questo luogo ha ospitato la morte per aborto spontaneo o procurato, ripara in me tutti i danni causati da questo fatto e accogli nel tuo grembo materno l'esserino che ho perso. Madre cara, che tutto quello che è mio, sia tuo, come tu hai reso mio quello che è tuo..." Con qualche variante una bambina, una ragazza o una signora non sposata, possono fare la stessa consacrazione. Una ragazza consegna a Maria il suo avvenire materno e il potenziale di vita che porta in lei perché si sviluppi secondo la grazia di Dio, sia preservato da ogni attacco satanico e non dia mai adito al peccato. Una persona che soffre di solitudine e di non poter essere madre modificherà la sua consacrazione includendovi questa dimensione molto importante del martirio segreto che vive e che già da solo è sufficiente a far nascere migliaia di "ritorni alla vita" nell'economia della Salvezza. Per quanto riguarda le nonne, hanno la possibilità di consacrare il loro passato e la loro discendenza. Certamente i mariti hanno la loro parte in questa consacrazione, ed è auspicabile! A San Francisco un uomo aveva chiesto a sua moglie di farsi legare le tube dopo il loro secondo figlio; ma con le lacrime agli occhi mi ha confidato che ora avrebbero fatto di tutto, con l'aiuto dei medici, per rendere possibile una nuova gravidanza. Una coppia mi ha detto: "Questa consacrazione di coppia ci ha fatto l'effetto di una liberazione. Avevamo paura della vita, paura dell'avvenire. Ora c'è una nuova gioia fra noi, siamo aperti alla vita. Che Maria ci dia tutti i figli che Dio ha previsto per la nostra famiglia!" Il barometro della felicità risale quando l'uomo rispetta e onora il grembo femminile, grazie al quale è nato, prima di tutto quello di sua madre, ma anche quello di sua moglie, quello delle donne intorno a lui, quello delle figlie... Ci sono grandi benefici quando gli uomini pregano con tutto il cuore perché le donne assomiglino alla Madre di Dio, la più bella di tutte le donne e non ai tristi modelli delle riviste! In una situazione dolorosa, che faccia delle vittime innocenti e impedisca questa consacrazione di coppia, la Gospa ispira, nelle preghiera, cosa fare e mostra a ciascuno, caso per caso, la meravigliosa fecondità che Dio ha preparato per ognuno singolarmente. L’altro giorno vicino alla chiesa ho incontrato il mio piccolo Paolo di sette mesi. Troneggiava nel suo passeggino, felicissimo in mezzo alla folla. Suo padre si è avvicinato: - Sorella, guardi questo bambino! Deve la vita alla Gospa! Ricorda i messaggi che ci ha comunicato a Lisieux l'anno scorso... - Come? - Si, mia moglie ed io avevamo per così dire "fermato i bambini"; ma dopo Lisieux abbiamo detto a Maria che poteva servirsi di noi per la vita e un anno dopo è nato Paolino! Osservo il bambino con tenerezza, effettivamente ha qualcosa di particolare...! Gli carezzo la mano quando ad un tratto mi dona un sorriso radioso, il più bel sorriso (sdentato) che abbia visto in un bambino così piccolo, un palpito di ciglia di gioia perfetta. Mi sono innamorata di Paolo immediatamente e nei giorni seguenti l'ho cercato e cercato... invano! I suoi genitori erano ripartiti per la Francia... Paolino quando sarai grande cerca di ritrovarmi! Forse potrai aiutare la Gospa a gridare al mondo che il rimedio contro la nostra cultura di morte è la consacrazione al suo Cuore Immacolato. Potrai aggiungere con cognizione di causa: "Affidate la vostra fecondità alla Madonna che cerca dei grembi materni per deporvi e benedirvi tutti i figli che il Padre sogna di dare sia alla terra che al cielo!"


CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO
della B.V. MARIA di FATIMA
O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio.
Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell'amore di Dio e dei fratelli, sull'esempio della tua vita.
In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l'impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore.
Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita.
Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perché tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Così sia.
- 7 Ave Maria -
Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.

lunedì 22 aprile 2013

Mese di Maggio: glorifichiamo Dio per mezzo di Maria!


Tradizionalmente il mese di maggio è dedicato alla Madre di Dio: Maria Santissima. Tuttavia, sarebbe un errore ritenere, come nel mese di marzo in onore di San Giuseppe, tali dediche un superamento della lode, dell'onere e della gloria che solo a Dio vanno rivolte. La Vergine Santa, non a caso viene definita, nelle c.d. Litanie Lauretane: "Porta del Cielo", ma non è il Cielo! "Luce del Mattino", ma non è il Mattino. "Rifugio dei peccatori", ma non è Lei a rimettere i peccati! "Madre del Salvatore", ma è Cristo che ci ha redenti con la sua passione, morte e risurrezione! Cosa ci insegna questa globale azione servente della "...Benedetta tra le donne"? Che maggio è il mese (espressione metaforica della vita) dell'umiltà, del servizio, o se si preferisce, fondendo questi due termini di: servizio umile e/o umiltà servente!
 
D'altra parte non può sussistere: né umiltà senza servizio, né servizio senza umiltà, giacché chi è davvero umile non ha timore di "sporcarsi" le mani servendo, ovverosia agendo per Dio e per Dio per i suoi fratelli, dovunque essi siano e in qualunque condizione si trovino. Il tempo? Tutti abbiamo tempo per stare con Dio! Chi ritiene di non averne è perché sa che impegnarsi con Dio e, per Lui, per gli altri, costa fatica, umiliazione, incomprensione, giudizio, persecuzione, possibile assenza di qualunque ringraziamento e/o tornaconto. Tutto ciò potrebbe esserci richiesto e ciò spaventa! Sempre! Ma San Paolo, in due straordinari momenti della sua evangelizzazione, griderà, prima alla comunità dei Filippesi : "Tutto posso in Colui che mi da la forza" (Fil 4, 13) e poi (quasi come in un continuum) alla comunità dei Corinzi, che, poiché tutto può in Colui che gli da la forza: "Mi vanterò (...) ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte". (2Cor 12, 9-10). Ecco che lo "scandalo" della Croce ritorna preponderante su ogni esperienza di servizio nel nome di Cristo a favore dei fratelli. Essi, non sono solo coloro che vivono abbandonati, poveri e schiacciati dalla fame e dalla nudità perenne (in tutte le sue forme). Povertà, miseria, indigenza, sottosviluppo ed ogni più turpe iniquità che si possa immaginare, sono certezze che la corruzione del peccato, pro-genitoriale, ci ha, purtroppo "donato" e che permarranno sino a quando, l'ultima e definitiva venuta di Gesù Cristo, la c.d. parusia, non ristabilirà la giustizia assoluta di Dio su tutto l'essere e il divenire. Dunque: che fare nel mentre? Aspettare la fine? Confinarsi in mondi virtuali dove la realtà è meno invadente e brutale? Vivere come se Dio ed il prossimo non esistessero? Certo sono tutte possibili soluzioni, ma non soluzioni di un cristiano-cattolico che dalla croce attinge forza per la risurrezione! Cristo stesso, pur sapendo che non tutti avrebbero aderito al suo invito: "...amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi" (Gv 15,12), ci ricorda l'evangelista Luca che: "Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto (crocifisso n.d.r.),egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme" (Lc 9,51). Dunque, la fermezza di recarsi nel luogo dove l'avrebbero ucciso, non ha fatto desistere il Salvatore dal profondere ogni sforzo per salvare tutti, o meglio tutti coloro che accetteranno, da quel momento in poi, di essere salvati.
Questa prima dinamica, umiltà con servizio, ci è insegnata, magistralmente, da  San Giacomo nella sua lettera quando scrive: "A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta" (Gc 2, 14-17).
 
La seconda dinamica, strettamente collegata alla prima è: servizio con umiltà. Infatti, la Santa Madre Chiesa e per essa tutti coloro nella quale servono Dio e per Dio il prossimo, sono servi umili come ci ricorda Cristo: "Così anche voi (sulle orme del Maestro, Gesù n.d.r.), quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»". Dunque, il servizio non è appagamento di personalismi, non è operosità in assenza di impegni (pur lodevole e corretta), non è riconoscimento di una capacità (sebbene i talenti vadano utilizzati), ma è disinteressata donazione di carità operosa, silenziosa ed umile; mai al centro di interessi e/o di potere ma sempre disponibile ad accogliere quanto c'è da fare, modesto o meno che sia.
Dove dirigere il nostro potenziale umile servizio - servizio umile? Dirà Gesù ai sui discepoli: "In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone..." (Gv13, 16). Pertanto e dato che, si è già detto, non tutti e non sempre sarà possibile sollevare l'indigente dalla polvere, il malato dal suo letto di dolore, il bambino dal suo abbandono, allora il prossimo sarà il mio familiare (madre, padre, fratello, cugino, zio, nonna/o) a cui perdonerò, consiglierò, conforterò e/o a cui parlerò semplicemente di Dio secondo la mia esperienza, o con il quale reciterò una posta di rosario e così via. Ancora: il mio vicino, magari burbero, scostante, addirittura nauseante, per taluni, e verso di lui effonderò tutto lo sforzo possibile frutto di quell'amore crocifisso di cui si è parlato sino ad ora, offrendogli il più grande e profondo dei sorrisi che Iddio certamente mi concederà premiando il mio sforzo, a patto che sia umile e sincero.
C'è ancora il proprio posto di lavoro. Servire con umiltà è fare bene il proprio dovere rinunziando a pratiche disoneste, aiutando il collega in difficoltà e/o parlare di Dio laddove nessuno ne vuol sentire neanche "l'odore".
Ovviamente, tutto ciò sarà possibile solo se ci appoggiamo, come ci ha ricordato San Paolo, a Colui che ci da la forza: Gesù Cristo nostro Signore. Come? Rinvigorendo la nostra vita con i sacramenti, la Confessione e la Comunione almeno ogni domenica; la preghiera personale e quella familiare; il digiuno (il mercoledì e il venerdì a pane ed acqua, secondo le indicazioni della madonna di Medjugorje); tutte le opere di carità possibili, sia spirituali che materiali. Il resto? Lo farà, certissimamente, Dio Padre Onnipotente.
 Conclusione
Questo mese sia il trampolino di lancio per una nuova vita di fede in Cristo Gesù Signore nostro. Maria Santissima sarà, senza dubbio, la nostra guida sicura contro ogni tentazione di abbandonare la via che ci conduce a Dio e porto sicuro contro gli attacchi di Satana. Al riguardo scrive San Giacomo: "Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia. Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi". (Gc 4, 6-7).
 Come vivere il mese di Maggio:
  1. riaccostarsi ai sacramenti: Confessione e Comunione con maggiore frequenza. Perché non panificare, in relazione al proprio status, almeno in questo mese, la messa quotidiana?;
  2. pregare, almeno in questo mese, ogni giorno il Santo Rosario. Se non fosse possibile tutto, recitare almeno una posta ogni giorno (cioè 10 Ave Maria, precedute dalla lettura meditata del mistero e di un Padre nostro e seguite, le 10 Ave, dalla recita di un Gloria al Padre) e cercando poi di incrementare di volta in volta la pia pratica;
  3. pensare ad un fioretto che sia compatibile con le proprie attività. Meglio un proposito mensile, che è possibile estendere anche ai mesi successivi, che uno quotidiano che ci si potrebbe dimenticare di stabilire. Es.: privarsi di un alimento non indispensabile. Proporsi di vivere la quotidianità con maggiore umiltà e affidamento a Dio. Fare con serietà, cortesia e carità il proprio lavoro offrendo a Dio le contrarietà che in esso si incontreranno. Rinunciare all'acquisto di oggetti non indispensabili e,  messi da parte i soldi non spesi, destinarli alla Chiesa e/o alle opere di carità che più si desidera sostenere (in particolare ricordiamo i costi necessari per la formazione delle vocazioni alla vita consacrata) e così via, secondo quanto la generosità del proprio cuore ci suggerisce.
 
Valori da esprimere:
  1. umiltà nella carità;
  2. gioia anche nelle avversità;
  3. speranza in Dio Padre.

sabato 6 aprile 2013

Maria Mediatrice d’ogni grazia

A taluni pare sconveniente attribuire questo titolo alla Madre di Dio, ovverosia: Maria, Mediatrice d’ogni grazia.
Si argomenta che Dio basta a sé stesso e che Gesù Cristo non ha bisogno d’alcuna intermediazione. Ciò è giusto, ma così procedendo non vi sarebbe alcuna necessità perché nulla esistesse. Dunque, se è vero come è, che al Signore non occorre essere glorificato da alcunché di sorta è vero anche che, se crediamo, come crediamo, che Egli è il Creatore di tutto, se questo tutto (la creazione) non avesse per l’Onnipotente alcuna possibilità d’ottenere pregando, e pregando dimostrare la forza e l’importanza dell’intercessione, allora il Signore stesso è fallace in Sé e noi creature, saremmo illusi animali, generati da un caso, non meglio definito, privi di intelletto ed obnubilati da idee paranoiche, quanto alla convinzione di poterci relazione ad un dio fallito.
Pertanto, posto che la richiesta di intervento della creatura verso il suo Creatore è un atto possibile, doveroso e capace di generare conseguenze e dato che ogni essere vivente ne possiede la facoltà e di essa il riscontro è l’accoglienza della richiesta stessa, tanto più la Madre del Signore, Maria Santissima, possiede questo potere in favore dell’umanità della quale Lei è la gloriosa Regina!
Posto questo, se di differenze si può parlare, tra le creature e La Creatura, la Vergine Santissima, allora conviene far parlare Gesù stesso. Colui che È, ad un anima tutta di Lui innamorata ed in Lui innestata per matrimonio mistico, Santa Camilla Battista da Varano, comunicandole i suoi dolori mentali, cioè quelli ben più aspri e terribili, della crocifissione, patiti nell’Orto deli Ulivi, le confiderà, parlandole di sua Madre Maria, che: “…come in terra lei fu simile a me per pene e afflizioni, così in cielo è simile a me per potenza e gloria, però senza la mia divinità di cui siamo partecipi solo noi tre divine persone, Padre, Figlio e Spirito Santo”.
Basterebbero queste parole dell’unico Maestro di Vita Eterna per sanare ogni dubbio inoperante, ma anche la logica desidera il suo percorso, perché le ragioni del credo siano onorate come trampolino di una fede che maturi con onestà e vibrante amore verso il Cuore di Colui che non esitò a stendere le sue braccia sante per la salvezza di coloro che furono, sono e saranno.
La mediazione esiste! La ragione della sua sostenibilità la si è affrontata poco sopra. Maria Vergine ne rappresenta la modalità espressiva più alta ed efficace a motivo di una particolare condivisione che non riguarda solo la divinità del Figlio (pur presente e operante), quanto la compartecipazione ai suoi dolori. Dunque, si badi a fare del potere il punto di partenza dell’incalcolabile forza intercedente della Madre Celeste. Lo si rammenti spesso per se stessi: la sofferenza vissuta e partecipata ha “generato” Colei che è Regina del Cielo e della Terra.
Quanto all’efficacia d’una richiesta, sotto il profilo logico, essa è tanto più incisiva quanto più elevata è l’importanza, l’influenza, l’autorità e il prestigio dell’intermediario. Maria dopo la Santissima Trinità è per potenza è gloria simile ad Essa.
Tuttavia, la ragione della sua efficiente efficacia risiede nella considerazione che Cristo ha di Lei, e per la quale richiesta non può negarle quanto di necessario occorre ai suoi figli.
Se ragionassimo sulla singola preghiera al Signore d’ogni fedele, essa pur verrebbe di certo ascoltata, ma quanto al suo esaudimento, della certezza non v’è alcun peso. Le nozze di Cana, nella sua struttura situazionale, mostra una dinamica fuori d’ogni raziocino. Nel Vangelo di San Giovanni si legge: “Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela»” (Gv 2, 1-11). Maria chiede, Gesù non nega, ma le spiega il perché di un eventuale rifiuto. La Madre comprende, ma non parla di lei ai servitori come portatrice del segno ed ammaestra, catechizzandoli, gli stessi servitori ai quali non dice che il vino sta per arrivare, quanto di aver solo fede; il resto lo farà il Figlio, con ciò significando che sarebbe potuto accadere anche quanto non si aspettava la Madre stessa. Questo spiega che Maria non prende decisioni operative! È sempre Il Figlio, vero Uomo e vero Dio, a decidere la dinamica d’ogni grazia. La Vergine può solo mediare tra una richiesta e l’evento della richiesta, quanto al tempo, ma non quanto alla dinamica realizzativa.
Operando un’ipotesi relativa: se fossero stati direttamente i servi ad effettuare una simile richiesta cosa sarebbe accaduto? Non possiamo rispondere con un se ipotetico, quanto possiamo immaginare che una diversa direzione, l’accaduto l’avrebbe presa! Il perché risiede in un grado e stato di grazia differente tra la Madre di Dio e le creature. La Prima nata senza alcuna colpa originaria, pre-concepita per accogliere, in simile ed unico stato, Il Verbo; i secondi schiavi del peccato, liberati per mezzo del Battesimo, divenendo, figli di Dio, Fratelli in Cristo, re, profeti e sacerdoti per il dono dello Spirito Santo.
In ciò risiede l’enorme grado di epuratività dell’intercessione della Vergine Maria, la quale accollandosi le sozzure delle richieste umane le purifica, ed il Signore per riguardo a Colei che non esito a dire il suo “SI” per una morte interiore, permette che talune grazie siano affretta, anticipate, quanto alla loro manifestazione.   
In conclusione ricorriamo con fiducia indiscussa a quelle dolcissime e purissime mani che offrono al Creatore, profumandole della sua grazia soave, le richieste d’ogni uomo, certi che Iddio avrà riguardo, come mai sarebbe, per le necessità dei suoi figli.
Questa è Maria sempre Vergine, Mediatrice d’ogni grazia.