A taluni pare
sconveniente attribuire questo titolo alla Madre di Dio, ovverosia: Maria,
Mediatrice d’ogni grazia.
Si argomenta che Dio
basta a sé stesso e che Gesù Cristo non ha bisogno d’alcuna intermediazione.
Ciò è giusto, ma così procedendo non vi sarebbe alcuna necessità perché nulla
esistesse. Dunque, se è vero come è, che al Signore non occorre essere
glorificato da alcunché di sorta è vero anche che, se crediamo, come crediamo,
che Egli è il Creatore di tutto, se questo tutto (la creazione) non avesse per l’Onnipotente
alcuna possibilità d’ottenere pregando, e pregando dimostrare la forza e
l’importanza dell’intercessione, allora il Signore stesso è fallace in Sé e noi
creature, saremmo illusi animali, generati da un caso, non meglio definito,
privi di intelletto ed obnubilati da idee paranoiche, quanto alla convinzione di
poterci relazione ad un dio fallito.
Pertanto, posto che la
richiesta di intervento della creatura verso il suo Creatore è un atto
possibile, doveroso e capace di generare conseguenze e dato che ogni essere
vivente ne possiede la facoltà e di essa il riscontro è l’accoglienza della
richiesta stessa, tanto più la Madre del Signore, Maria Santissima, possiede
questo potere in favore dell’umanità della quale Lei è la gloriosa Regina!
Posto questo, se di
differenze si può parlare, tra le creature e La Creatura, la Vergine
Santissima, allora conviene far parlare Gesù stesso. Colui che È, ad un anima
tutta di Lui innamorata ed in Lui innestata per matrimonio mistico, Santa
Camilla Battista da Varano, comunicandole i suoi dolori mentali, cioè quelli
ben più aspri e terribili, della crocifissione, patiti nell’Orto deli Ulivi, le
confiderà, parlandole di sua Madre Maria, che: “…come in terra lei fu simile a me per pene e afflizioni, così in cielo è
simile a me per potenza e gloria, però senza la mia divinità di cui siamo
partecipi solo noi tre divine persone, Padre, Figlio e Spirito Santo”.
Basterebbero queste
parole dell’unico Maestro di Vita Eterna per sanare ogni dubbio inoperante, ma
anche la logica desidera il suo percorso, perché le ragioni del credo siano
onorate come trampolino di una fede che maturi con onestà e vibrante amore
verso il Cuore di Colui che non esitò a stendere le sue braccia sante per la
salvezza di coloro che furono, sono e saranno.
La mediazione esiste!
La ragione della sua sostenibilità la si è affrontata poco sopra. Maria Vergine
ne rappresenta la modalità espressiva più alta ed efficace a motivo di una
particolare condivisione che non riguarda solo la divinità del Figlio (pur presente e operante), quanto
la compartecipazione ai suoi dolori. Dunque, si badi a fare del potere il punto
di partenza dell’incalcolabile forza intercedente della Madre Celeste. Lo
si rammenti spesso per se stessi: la sofferenza vissuta e partecipata ha
“generato” Colei che è Regina del Cielo e della Terra.
Quanto all’efficacia
d’una richiesta, sotto il profilo logico, essa è tanto più incisiva quanto più
elevata è l’importanza, l’influenza, l’autorità e il prestigio
dell’intermediario. Maria dopo la Santissima Trinità è per potenza è gloria
simile ad Essa.
Tuttavia, la ragione
della sua efficiente efficacia risiede nella considerazione che Cristo ha di
Lei, e per la quale richiesta non può negarle quanto di necessario occorre ai
suoi figli.
Se ragionassimo sulla
singola preghiera al Signore d’ogni fedele, essa pur verrebbe di certo
ascoltata, ma quanto al suo esaudimento, della certezza non v’è alcun peso. Le
nozze di Cana, nella sua struttura situazionale, mostra una dinamica fuori
d’ogni raziocino. Nel Vangelo di San Giovanni si legge: “Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino».
E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la
mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica,
fatela»” (Gv 2, 1-11). Maria chiede, Gesù non nega, ma le spiega il perché
di un eventuale rifiuto. La Madre comprende, ma non parla di lei ai servitori
come portatrice del segno ed ammaestra, catechizzandoli, gli stessi servitori
ai quali non dice che il vino sta per arrivare, quanto di aver solo fede; il
resto lo farà il Figlio, con ciò significando che sarebbe potuto accadere anche
quanto non si aspettava la Madre stessa. Questo spiega che Maria non prende
decisioni operative! È sempre Il Figlio, vero Uomo e vero Dio, a decidere la
dinamica d’ogni grazia. La Vergine può solo mediare tra una richiesta e
l’evento della richiesta, quanto al tempo, ma non quanto alla dinamica
realizzativa.
Operando un’ipotesi
relativa: se fossero stati direttamente i servi ad effettuare una simile
richiesta cosa sarebbe accaduto? Non possiamo rispondere con un se ipotetico,
quanto possiamo immaginare che una diversa direzione, l’accaduto l’avrebbe
presa! Il perché risiede in un grado e stato di grazia differente tra la Madre
di Dio e le creature. La Prima nata senza alcuna colpa originaria, pre-concepita per accogliere, in
simile ed unico stato, Il Verbo; i secondi schiavi del peccato, liberati per
mezzo del Battesimo, divenendo, figli di Dio, Fratelli in Cristo, re, profeti e
sacerdoti per il dono dello Spirito Santo.
In ciò risiede l’enorme
grado di epuratività dell’intercessione della Vergine Maria, la quale
accollandosi le sozzure delle richieste umane le purifica, ed il Signore per
riguardo a Colei che non esito a dire il suo “SI” per una morte interiore, permette che talune grazie siano
affretta, anticipate, quanto alla loro manifestazione.
In conclusione
ricorriamo con fiducia indiscussa a quelle dolcissime e purissime mani che
offrono al Creatore, profumandole della sua grazia soave, le richieste d’ogni
uomo, certi che Iddio avrà riguardo, come mai sarebbe, per le necessità dei
suoi figli.
Questa è Maria sempre
Vergine, Mediatrice d’ogni grazia.
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