Onorare
il Cuore della Madre di Dio non è sterile devozionismo. Raccogliersi in
preghiere al cospetto della Vergine Immacolata, non è idolatria. Rifugiarsi
sotto il suo manto nei pericoli e nelle necessità, non toglie nulla alla fede
in Cristo Gesù nostro salvatore. Perché? Perché dove c’è Maria c’è Gesù e
viceversa.
Poteva nascere il
Redentore senza il fiat di Maria,
umile ragazza di Nazareth? Certamente, no! Difatti, dall’istante in cui fu
pronunciato quel Si l’umanità è stata
sottratta alla morte del peccato, per mezzo della fede totale ed incondizionata
di una fanciulla poco più che sedicenne: Maria, La Madre di Dio. Ella senza
esitazioni di sorta, rispose al saluto dell’Arcangelo Gabriele con parole di
completa disponibilità al piano divino:
“Ecco
Al riguardo, recita
l’inno introduttivo delle Lodi Mattutine preso dal Comune della beata Vergine
Maria dalla Liturgia delle ore: “La gioia
che Eva ci tolse ci rendi nel tuo Figlio e dischiudi il cammino verso il regno
dei cieli. Sei la via della pace, sei la porta regale: ti acclamino le genti
redente dal tuo Figlio
È proprio così: Maria
nulla sottrae a Gesù perché semplicemente è la via che a Lui ci conduce, è la
porta che una volta spalancata ci consente di immergerci nella sconfinata
misericordia del Cuore di Cristo salvatore. Ecco perché nell'Exultet, canto liturgico che viene intonato
nella solenne Veglia Pasquale
da un diacono o un
cantore con il quale si proclama la vittoria della Luce (Cristo) sulle tenebre
(satana), a ben ragione viene annunciato: “Felice
colpa, che meritò di avere un così grande redentore”. Ma chi collaborò
affinché Iddio Padre ci potesse donare il Redentore e così far divenire davvero
propizia la colpa di Adamo e mutare la sorte di Eva? Maria, La Madre di Dio.
Dunque, non temiamo di amare la Vergine Immacolata con tutte le nostre forze;
non pensiamo di offuscare Cristo venerando Maria. È per suo mezzo che ci è
stato donato il Salvatore, ed è per i meriti del suo Cuore Immacolato che Iddio
trionferà sul male: satana, l’accusatore. Chi ama Maria, ama Gesù senza
possibilità di sminuire la centralità di Cristo stesso nella Santa Madre
Chiesa, ma al contrario grazie alla Madonna, Gesù è ancor più glorificato ed
esaltato giacché le nostre lodi, i nostri inni, cantici e le nostre suppliche
sono purificate dalla sua possente intercessione. Ella è sempre presente
laddove c’è il Figlio; in ogni adorazione eucaristica è li presente in mezzo al
popolo santo di Dio ad adorare con noi e per noi, il suo Figlio e Signore Gesù.
In questo tripudio
d’amore filiale, riversato sull’umanità tutta per la sua liberazione, svetta
mirabile e incandescente d’amore il Cuore della Madre che arde incessantemente
per chiedere per noi ogni bene e scacciare ogni male.
In questo piano di
salvezza predisposto da Dio, il Cuore della Vergine ha un ruolo fondamentale e
le apparizione di Fatima ne sono la testimonianza. La Somma Madre attraverso il
messaggio (diviso in tre parti) rivelato ai tre pastorelli (Francisco, Giacinta
e Lucia) ci ha indirizzato sulla via della redenzione scuotendoci:
I. sulla
realtà terrificante dell’inferno (e dunque confermando la sua esistenza per gli
scettici di ogni tempo). Ci racconta Suor Lucia (uno dei tre pastorelli): “La
Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra.
Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e
nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle
fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte
le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né
equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e
facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e
ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa
visione durò un momento”.
II. Sulla necessità di consacrare il mondo intero e le
nostre singole vite al suo Cuore Immacolato, che sarà accompagnato dall’istituzione
dei primi cinque sabati, mediante sante comunioni riparatrici. Infatti accadde
che dopo la morte della cugina, Giacinta, Lucia decise di abbandonare Fatima
per studiare e seguire la vita consacrata. Il 17 giugno 1921 entrò nel collegio
cattolico di Vilar (Oporto) diretto dalle religiose di Santa Dorotea e nel
1925, a diciotto anni, entrò in convento a Pontevedra, in Spagna. Qui, il 10
dicembre, ricevette una nuova apparizione della Madonna che le comunicò la sua
“Grande Promessa”, la comunione riparatrice
nei primi cinque sabati del mese:"Guarda figlia mia, il mio Cuore
circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con
bestemmie e ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarmi, e dì che tutti coloro
che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la santa
Comunione, reciteranno un rosario e Mi faranno compagnia per quindici minuti
meditando i quindici misteri del Rosario con l'intenzione di alleviare la mia
pena, Io prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie
necessarie per la salvezza di queste anime”. Al riguardo del perché i
sabati dovessero essere cinque, un confessore di Lucia le chiese la motivazione. Lucia
lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si
tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria:
1.
Le bestemmie
contro la sua Immacolata Concezione.
2.
Contro la
sua Verginità.
3.
Contro la
sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.
4.
L'opera di
coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l'indifferenza, il
disprezzo e perfino l'odio contro questa Madre Immacolata.
5. L'opera di coloro che la offendono direttamente nelle
sue immagini sacre”.
III.
Sull’ulteriore e improcrastinabile necessità di fare
penitenza e di donare la vita come hanno fatto i martiri della Chiesa
cattolica, sull’esempio di Gesù Cristo, che grazie al loro sangue hanno reso
feconda la vigna del Signore.
A conclusione di questa breve ed inadeguata
riflessione sulla Madre di Dio, mi pare opportuno trascrivere alcune parole di
Sant’Antonio Maria Claret vescovo, su come deve comportarsi un figlio devoto al
Cuore Immacolato di Maria. Scrive il santo prelato: “Io dico a me stesso: il figlio del Cuore Immacolato di Maria è una
persona che arde di carità e dovunque passa brucia. Si dà da fare con tutte le
forze per infiammare gli uomini con il fuoco dell’amore divino. Non si lascia
distogliere da nulla, gode delle privazioni, affronta le fatiche, abbraccia i
travagli, si rallegra delle calunnie, è felice nei tormenti. A null’altro pensa
se non come seguire Gesù Cristo e imitarlo nella preghiera, nella fatica, nella
sopportazione e nel cercare sempre e solo la gloria di Dio e la salvezza delle
anime”.
Che Maria Santissima per mezzo del suo Cuore
Immacolata interceda per noi e ci porti per mano alla Gerusalemme celeste: Gesù
Cristo morto e risorto per noi.
Dario Vivis
CONSACRAZIONE AL CUORE
IMMACOLATO DI MARIA
Invocando il
Tuo patrocinio e contemplando il mistero della Tua Immacolata Concezione, o Madre Santa e dolcissima, io, (………) intendo
consacrare la mi vita sotto la
protezione specialissima del Tuo Cuore
Immacolato. Io dal canto mio, supplicando la Tua materna benedizione, mi
prefiggo di lavorare per diffondere, quanto meglio potrò, l'onore a Dio e la
devozione al Tuo Sacratissimo Cuore.
Ti prego,
dunque, Madre e Vergine amorosissima, Sede
della Sapienza, Rifugio dei Peccatori, Regina della Pace, di accettare
come mio dono tutto ciò che sono, la mia volontà e la mia esistenza,
custodendola con la Tua grazie e con l’amore del Tuo Cuore Santo e Immacolato.
Regina del
Cielo e della Terra, degli Angeli e dei Santi, proteggi me e accompagnami nelle
fatiche di ogni giorno, affinché tutto quanto io compia sia per la lode e la
gloria di nostro Signore Gesù Cristo, per il bene delle anime e la mia
santificazione.
Madre di
Misericordia libera da ogni male noi poveri peccatori che a Te ricorriamo con
amore di figli!
Totus tuus ego sum, Maria, et omnia mea tua sunt!
Amen!
1 Padre nostro
1Ave Maria
Nessun commento:
Posta un commento