È preghiera cristocentrica, perché
Gesù è l’oggetto del nostro amore per mezzo di Maria; in ogni Ave Maria è Lui
che benediciamo insieme e per mezzo di sua Madre: “Benedetto…Gesù”. Lo ripetiamo in ogni
Ave Maria.
È la preghiera della famiglia,
oggi tanto bisognosa di aiuti divini per non disgregarsi, per i genitori vivere
coerentemente, per i figli non seguire le mode immorali e fuorvianti di questa
società. I giovani oggi sono così abbandonati… In quante famiglie si recita il
Santo Rosario e quale genitore istruisce i figli in questa santa preghiera?
Giovanni Paolo II ha detto ai giovani: “Cari giovani… il Santo Rosario ci introduce
nel cuore stesso della Fede; stimate il Rosario, fatene un canto elevato alla
Vergine Maria e vi sia caro recitarlo”.
In un messaggio ai giovani ha
detto loro: “Non vergognatevi di recitare
il Rosario da soli, mentre andate a scuola, all’università o al lavoro, per
strada e sui mezzi di trasporto pubblico; abituatevi a recitarlo tra voi, nei
vostri gruppi, movimenti e associazioni; non esitate a proporne la recita in
casa, ai vostri genitori e ai vostri fratelli, poiché esso ravviva e rinsalda i
legami tra i membri della famiglia. Questa preghiera vi aiuterà ad essere forti
nella Fede, costanti nella carità, gioiosi e perseveranti nella
speranza”.
Questa è la testimonianza di
Annamaria: “Un mio grande desiderio è che
tutti i fedeli abbiano il coraggio di recitare -anche se per proprio conto- il
Santo Rosario pubblicamente, senza paura, senza imbarazzi. L’altro giorno,
mentre ero in attesa di una visita medica, ho tirato fuori il Rosario ed ho
cominciato a pregare. Il giorno dopo, mentre ero in tram a Milano, con un po’ di
timidezza ho preso la mia coroncina senza nascondere che, pur sommessamente,
recitavo il Rosario. E se tutti osassimo far questo? C’è sempre un momento per
recitare il Rosario. Ovunque lo si può fare: magari durante la pausa del pranzo,
anche con un solo collega, oppure in strada… Sarebbe una testimonianza
contagiosa, capace di moltiplicare il coro di voci che si levano in onore di
Maria”.
Meraviglia di Grazie porta a tutti
noi il Santo Rosario. È la preghiera che tocca i cuori induriti dei figli di
Maria, lontani dal Cuore di Maria e che Lei vuole riportare a Gesù.
È la preghiera di chi ama
veramente Maria, e che ha incontrato Gesù nella propria vita. Chi ama Maria, non
si annoia nella recita del Rosario, anzi, trova nel Rosario il momento
dell’incontro con il soprannaturale, per gustare la pace dei sensi, la forza per
camminare santamente.
Ho conosciuto la storia di un
uomo, che di giorno aveva mille difficoltà per recitare una sola Corona del
Rosario, anzi, la cominciava e poi a causa del telefono, lavoro, letture,
impegni, commissioni, appuntamenti ed altro, non riusciva a terminarla. Ne
recitava solo alcune decine. Questa impossibilità riusciva a superarla di notte,
perché soffriva di una forma di insonnia, per cui, si svegliava sempre tra le 2
e le 3, prendeva la
Corona e nella quiete del silenzio, nella contemplazione dei
misteri, pregava molto il Rosario. Invece di lamentarsi ed annoiarsi, trovava il
modo per santificare il tempo che restava sveglio. Si addormentava serenamente
invocando i nomi di Gesù e di Maria.
La preghiera vince Dio, ottiene
tutto da Dio se è preghiera che corrisponde alla sua volontà, perché così ha
stabilito Egli stesso. E la preghiera più potente che penetra i Cieli, che trova
sempre accoglienza presso Dio e che Lui gradisce è il Santo Rosario. Non solo
perché chiediamo l’intercessione di Maria, ma perché Lei prega sempre con noi, e
Dio nulla nega all’unica Creatura che ha corrisposto pienamente, perfettamente
alla sua volontà. È la stessa Maria Santissima la preghiera più armoniosa e
soave salita dalla terra al Cielo.
Nei Santuari di Loreto, Lourdes,
Pompei, Fatima, soprattutto, si ripete migliaia e migliaia di volte, dalla
mattina alla sera, la dolce preghiera: “Ave Maria…Madre Dio…prega per noi
peccatori”. Salgono al Cielo milioni di invocazioni di aiuti, di suppliche,
di ringraziamenti a Maria. San Francesco d’Assisi per questo poteva dire: “All’Ave Maria trema tutto l’inferno e
gioisce tutto il Paradiso”.
L’Ave Maria è il nostro saluto più
gradito a Maria, e possiamo ripeterlo dovunque ci troviamo, in qualunque
momento, perché la recita di una sola Ave Maria dura meno di 10 secondi. Sono
momenti in cui ci uniamo a Maria, in cui La invochiamo nella gioia e nel dolore,
in un periodo difficile, personale, familiare o di lavoro. Una sola Ave Maria
può cambiare in meglio l’esito che attendiamo, può cambiare i pareri degli
altri, portare serenità in una discussione, calmare la mente di chi è nervoso,
allontanare immediatamente una brutta tentazione, darci fiducia e quiete quando
siamo turbati. Una sola Ave Maria fa tremare l’inferno, e il diavolo non può
rimanere vicino a chi invoca Maria, ama Maria e ha fiducia in
Maria.
La devozione alle tre Ave Maria ha
aiutato moltissimi fedeli, ed io consiglio a chi non riesce a recitare il Santo
Rosario, di ripetere molto spesso nella giornata tre Ave Maria, ringraziando Dio
Padre per averci donato il Figlio, per averci dato una Madre senza uguali, per
tutti i doni elargiti a noi senza che ce ne accorgessimo.
Il Padre ci ha fatto un grande
dono donandoci il Figlio eterno; Gesù ha fatto a noi un grande dono anche poco
prima di morire. In punto di morte si dona a coloro che si ama, la cosa più
cara. Gesù poco prima di morire crocifisso lascia il suo Tesoro che più amava
-la Madre- a
tutti noi, amati sempre in modo infinito.
Una preghiera molto semplice e
poesia molto profonda, scriveva Jean Galot: “Verso di Te, Maria, sale con il Rosario la
poesia della nostra preghiera, preghiera molto semplice come la tua propria
anima; poesia molto profonda che sorge dalla vicinanza di Dio, offerta del
nostro amore che vuole raggiungere il tuo amore, e con il tuo aiuto entrare nel
mistero di Cristo”.
Don Dolindo Ruotolo così scriveva
in una lettera: “Per questa preghiera
la Chiesa
dedica una festa solenne, perché sintesi di tutte le feste che sono un Rosario
continuo nell’annuale ciclo liturgico. Si intona questo mistico Rosario con
l’Avvento, si chiude con le feste mariane d’ottobre, per ripigliarci di nuovo,
fino a che la
Chiesa militante sarà trionfante nella Gloria di tutti i suoi
Santi”.
A Padre Pio chiesero, qualche
giorno prima di morire, un dono particolare. Rispose: “Amate la Madonna e fatela
amare. Recitate sempre il Rosario”.
Consigli che tutti i suoi figli
spirituali hanno accolto e diffuso, perché confermata da un Santo l’efficacia
della preghiera, tanto gradita alla Madonna. Anche se in molte Chiese non si
recita più, dobbiamo essere noi ad invitare i fedeli alla recita. Diciamolo che
non è una preghiera passata, anche perché in Dio tutto è sempre presente. Anche
oggi la
Madonna ci invita a recitarlo.
Padre Pio era a conoscenza della
graduale e minacciosa ribellione contro il Rosario nella Chiesa, e rispondeva a
chi preoccupato raccontava quanto si diceva contro il Rosario: “Satana mira sempre a distruggere questa
preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto
e su tutti. È Lei che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater
noster”.
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